TESTO Commento Luca 21,25-28.34-36
I Domenica di Avvento (Anno C) (30/11/2003)
Vangelo: Lc 21,25-28.34-36
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
«34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Oggi cominciamo l'avvento, l'attesa della venuta di Gesù.
Gesù si è incarnato due mila anni fa a Nazaret, ma è bene continuare ad aspettarlo, sia per il suo avvento definitivo, sia per il nostro incontro definitivo con lui, sia per la sua venuta continua nella nostra vita. L'attesa è la condizione permanente di colui che desidera incontrare il Signore.
Il Vangelo apocalittico d'oggi, risveglia in me la paura di qualche catastrofe. Gesù m'invita a non dare tanta importanza a queste paure, ma piuttosto di usarle come un ammonimento che mi ricorda che è meglio confidare in Dio che nelle mie sicurezze umane. Gesù viene a salvarmi da una condizione d'estrema vulnerabilità. Dice il Vangelo: "Gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che deve accadere sulla terra". Questo già succede, ogni volta che qualcuno preferisce la morte o la fuga dalla realtà, piuttosto che affrontare le difficoltà.
Pregate sempre, ci dice Gesù, per crescere nella confidenza con Lui. Ciò che abbiamo davanti non è la morte ma l'incontro con Dio. La preghiera mi aiuta a vivere con questa prospettiva, che toglie potere alle altre prospettive catastrofiche.
Il Signore viene, la scena di questo mondo passa. Penso sia meglio guardare a colui che viene e pregare col Salmo 61:
"Solo in Dio riposa l'anima mia;
da lui la mia salvezza.
..
Solo in Dio riposa l'anima mia,
da lui la mia speranza."