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TESTO Io non so né il giorno, né l'ora, ma so che sei tu, Signore Gesù"

don Roberto Rossi  

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (06/11/2011)

Vangelo: Mt 25,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

La liturgia e le letture bibliche hanno il loro corso ordinario, ma provvidenzialmente oggi offrono una luce particolare sul senso della vita, sul mistero della morte, sulla vocazione all'eternità, così come stiamo riflettendo e pregando in questo periodo dei Santi e dei Defunti.

L'apostolo Paolo, scrivendo ai Tessalonicesi, dice: "Non vogliamo lasciarvi nell'ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza". Cosa significa? Cosa sanno e cosa dicono le persone, anche oggi, riguardo alla morte, quando avviene il passaggio di qualcuno all'eternità. Ci sono le espressioni e esperienze più varie forse, ci sono tanti pensieri secondo la nostra immaginazione, ci sono persone che pensano che tutto finisca con la morte. La bibbia dice che molte volte siamo nell'ignoranza su queste cose. Perciò ecco tutta l'afflizione, che non è soltanto il dolore perché ci sono distaccate persone care o conosciute, ma è proprio l'angoscia che si sperimenta quando ci sono solo pensieri umani. Chi non ha la speranza, cioè la certezza della vita eterna rimane in questa afflizione, in questa tristezza. L'apostolo Paolo allora ci aiuta a metterci nella verità delle cose: la vita terrena è come un cammino verso l'eternità, verso la vita beata, verso la nostra pienezza, perché noi siamo fatti per l'eternità di Dio, la vita nei cieli; questa è la nostra vera e grande vocazione. Pensiamo a quale luce, quale calore, quale amore ci viene da questa "speranza"! Questo perché "noi crediamo che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con Lui". "Noi saremo sempre con il Signore! confortatevi dunque a vicenda con queste parole".

Il vangelo e la parabola che riporta ci insegnano il modo saggio di vivere su questa terra e di essere pronti per l'incontro con il Signore. Nella Bibbia sapienza e stoltezza assumono un significato religioso per indicare la disponibilità alla volontà di Dio o il rifiuto o l'insensibilità nei suoi confronti. Ecco la parabola delle dieci ragazze: le sagge che prendono con sé l'olio per la lampada, le stolte che non sono previdenti, non pensano al futuro. Le sagge entreranno nel regno di Dio, le stolte ne resteranno fuori. Cos'è questa luce? E' la fede. Vivere nella fede, vivere di fede, cioè secondo la luce del progetto di Dio, del suo amore che ci ha salvati e ci salva. La fede unita all'amore, come ci insegnerà Gesù con un'altra parabola. Conclude Gesù: "Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l'ora". Non sappiamo quando saremo chiamati all'eternità: l'importante è cercare di essere pronti. Uno ha scritto: "Io non so né il giorno, né l'ora, ma so che sei tu, Signore Gesù".

 

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