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TESTO Commento su Luca 13,18

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/10/2011)

Vangelo: Lc 13,18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

"A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare?"
Lc 13,18

Come vivere questa parola?
Il regno di Dio è già presente nel mondo; il Vangelo di ieri ci diceva che chiunque si trova curvo sotto il peso del peccato, può con l'aiuto di Gesù raddrizzarsi.
Oggi Gesù ci fa vedere come il regno si sviluppa nel mondo e dentro coloro che credono in lui. Il regno si radica e si estende in modo semplice, utilizzando ciò che è piccolo e umile ma pieno di forza vitale: nascosto nella terra e nella farina, il seme e il lievito crescono e fanno crescere, diventando albero che salva nel legno della croce e pane che sfama il mondo nell'Eucaristia. Infatti, il regno segue la stessa dinamica della vita di Gesù: muore per dare frutto di Vita eterna e rimane sempre con noi nel Sacramento dell'altare.
Il Battesimo che introduce nel regno è simile al seme nascosto ma attivo, che gradualmente matura finché raggiunge la pienezza in Cristo; l'azione dello Spirito nell'intimo di ognuno lievita il mondo e si concretizza in gesti, azioni, progetti di amore, solidarietà e pace, cioè in una vita davvero cristiana.
Nella mia pausa contemplativa, rientro nel mio intimo, persuaso della mia piccolezza ma cosciente della forza vitale ricevuta nel battesimo, energia da sfruttare per servire e far crescere il regno.
Signore Gesù, in un mondo che è sempre pronto ad acclamare ciò che è vistoso e rumoroso, aiutami ad apprezzare il tuo amore nascosto ma dinamico in tutta la realtà umana. Fa' ché io possa portare a maturazione il tuo progetto di amore per me e così aiutare a sviluppare il tuo regno di amore e di pace.
La voce di un ‘piccolo fratello' di Gesù
Dobbiamo adorare, contemplare, pregare, amare, offrirci all'immolazione della croce - termine obbligato di un amore cristiano conseguente con se stesso - in nome nostro e in nome dei nostri fratelli. E' tenendo gli occhi sempre fissi in lui, completamente presi dal suo amore, che noi c'inseriamo in modo nascosto, perché la nostra azione nel mondo è nascosta in mezzo agli uomini che ci circondano.
René Voillaume

 

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