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TESTO Amerai il Signore... Amerai il prossimo tuo...

don Luca Orlando Russo

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/10/2011)

Vangelo: Mt 22,34-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,34-40

In quel tempo, 34i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Come nelle domeniche precedenti, anche questa domenica ci è presentato l'ennesimo conflitto tra Gesù e i farisei che ancora provano a metterlo alla prova. Questa volta oggetto della contesa è il precetto più grande della Legge. L'episodio è presente anche in Luca e in Marco, ma mentre quest'ultimo ci narra di uno scriba in una luce favorevole, in Matteo e in Luca invece, l'interrogante è ostile e pone la domanda per «tentare» Gesù; in Mt egli parla come il rappresentante di una cospirazione. Matteo giudica gli scribi e i farisei meno benevolmente degli altri evangelisti.

Gesù introduce la sua risposta con la citazione del passo di Dt 6,4s., che costituiva la preghiera quotidiana dell'ebreo e il fondamento della teologia dell'antico Israele. In altre parole, Gesù afferma che il comandamento dell'amore scaturisce immediatamente dalla fede nell'unico Dio. Solo un cuore che non coltiva l'idolatria è capace di fare il salto di qualità.

Riconoscere che il Signore è l'assoluto permette di calibrare nella maniera corretta il nostro rapporto con tutto. Se non riconosciamo al Signore la caratteristica, la prerogativa di unico assoluto, il nostro rapporto con la realtà è un rapporto sfasato e scorretto.

La questione sul «primo dei comandamenti» non è una tra le tante, è la questione fondamentale per chi è alla ricerca di un senso che possa dare compimento alla propria vita. Ci giochiamo, noi uomini, il senso del nostro vivere e Gesù sa bene che dire una parola chiara su questo è il supremo servizio alla vita dell'uomo. Sull'accoglienza e sul rifiuto di questo momento di verità ciascuno di noi può farsi i conti, prendere le misure e scegliere di dare il senso giusto alla sua esistenza.

L'amore di Dio e l'amore del prossimo vengono strettamente connessi da Gesù e ciò è caratteristica profondamente distintiva del messaggio evangelico. Solo Gesù li presenta essenzialmente uniti e secondo la loro intrinseca successione. L'amore di Dio (cfr. Dt 6,5) e l'amore del prossimo (cfr. Lv 19,18) anche se presenti nell'Antico Testamento non erano mai stati considerati come simili. E se Gesù li mette insieme un motivo c'è: l'Amore ha un nuovo volto, quello del Crocifisso Risorto, morto e risorto per amore del Padre e dei fratelli.
Buona domenica e buona settimana!

 

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