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TESTO A Dio quello che è di Dio

don Luca Orlando Russo

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2011)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,15-21

In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Il brano evangelico di questa domenica ci presenta l'ennesimo conflitto tra Gesù e i farisei che tentano di coglierlo in fallo. L'obiettivo è compromettere Gesù con una risposta, spingerlo ad esprimersi su una questione spinosa come quella del tributo a Cesare. Molti, infatti, ritenevano che pagare il tributo agli oppressori romani era come misconoscere la regalità di Dio; altri, invece, tra cui gli stessi erodiani, erano su posizioni filoromane, e vedevano come giusta questa tassa che tutti gli ebrei dai 14 ai 65 anni erano tenuti a pagare all'imperatore di Roma. Del resto la moneta, che viene presentata a Gesù e con cui si pagava il tributo, recava l'effige dell'imperatore.

La risposta di Gesù, contrariamente a quello che pensano in molti, non vuole stabilire il giusto rapporto tra il potere temporale e quello spirituale, ma afferma, senza mezzi termini, la superiorità di Dio su qualsiasi potere umano. A Dio è necessario rendere tutto perché tutto Gli appartiene! A Lui solo va l'onore e la gloria e, la Sua, è l'unica sovranità che va riconosciuta.

Gesù insegna che, sebbene vadano rispettati gli ordinamenti civili ed amministrativi per la gestione della vita sociale (pagamento di tributi o di imposte), il credente riconosce che ha un solo Signore e Dio, al quale va tutta la sua adorazione e la sua stessa vita.

Chi, se non Dio solo, ha conquistato con il suo Amore la nostra piena fiducia? Chi ha donato tutto se stesso se non il Signore, ad immagine del quale noi tutti siamo stati creati? A quale parola daremo la nostra obbedienza se non alla sola Parola di quel Dio che resta in eterno fedele alle sue promesse? Siamo stati creati ad immagine e somiglianza di un Dio-Padre che mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: "Abbà! Padre!".
Buona domenica e buona settimana!

 

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