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TESTO Commento su Luca 9,43-44

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Sabato della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/09/2011)

Vangelo: Lc 9,43-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,43-45

43E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio.

Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: 44«Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». 45Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

"In qui giorni, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato in mano degli uomini. Essi però non capivano queste parole..."
(Lc 9,43-44)

Come vivere questa parola?
Tutti, folla e discepoli, sono stupiti per i prodigi straordinari che fa Gesù per la sua azione potente a favore dell'uomo. Ma solo ai "discepoli" Gesù rivela la sua "passione", che sta all'origine della sua missione e che lo porterà all'impotenza della croce: gesto decisivo per la nostra salvezza.
Tuttavia, pur essendo il secondo annuncio esplicito della sua Passione e morte, i discepoli non comprendono ciò che il Signore dice, anzi essi hanno una reazione di chiusura, dura e cosciente: non capiscono, non vogliono capire e si guardano bene dal chiedere!
Eppure la Passione del Figlio dell'uomo è Sapienza amorosa di Dio che passa attraverso la povertà, l'umiliazione e l'umiltà. Gesù accetta la sofferenza, il ripudio e l'uccisione, e proprio così vince il male frutto della stoltezza dell'uomo che ricerca invece l'avere, il potere e l'apparire, provocando la morte propria e altrui. L'imperativo "mettete", rafforzato con l'aggiunta del "voi", diventa un super-imperativo: siamo quindi perentoriamente chiamati a fare ciò che ancora non abbiamo fatto: mettere la sua Parola dentro il nostro orecchio! Questa ha un potere incredibile, perché l'uomo diventa la Parola che ascolta: ciò che è deposto nell'orecchio, entra nel cuore e lo plasma dandogli forma. "Mettetevi bene in mente queste parole - esplicita Gesù - il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato". Quanto Amore, quanta passione per l'uomo! Qui Dio si rivela nella sua grandezza di Amore infinito che si fa infinitamente piccolo fino a consegnarsi nelle nostre mani. Così la croce, fatta da noi e portata da Lui, rimane l'unico luogo possibile d'incontro.
Oggi, nella mia pausa contemplativa mi chiederò: sento la croce come una forza che libera in me la mia possibilità di amare? O ne ho paura, la rifiuto e non l'assumo dentro i miei giorni?
Signore, si realizzi pienamente la tua Parola nella mia vita.
La voce di Profeta dei nostri giorni
"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Questa esperienza drammatica è l'esperienza del Figlio di Dio; è l'esperienza di chi ama fino in fondo, di chi rischia fino in fondo, e quindi di chi assapora il gusto della prova. L'esperienza di chi ama molto.
Card. Carlo Maria Martini

 

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