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TESTO Commento su Prima Timoteo 6,14

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Sabato della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (17/09/2011)

Brano biblico: 1Tm 6,14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 8,4-15

4Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: 5«Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. 6Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. 7Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

9I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. 10Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché

vedendo non vedano

e ascoltando non comprendano.

11Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. 12I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. 13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. 14Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Dalla Parola del giorno
Ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo (1Tm 6,14)
Come vivere questa Parola?
Siamo alle origini della Chiesa, ancora molto vicini alla vicenda storica di Cristo, eppure già serpeggiano le prime eresie e le prime distorsioni. C'è chi non si fa scrupolo di diffondere le proprie elucubrazioni mentali come verità assoluta, chi cerca di approfittare della propria posizione all'interno della Chiesa per curare i propri interessi facendo leva sulla buona fede degli altri. Paolo ne freme e cerca di mettere in guardia da questi lupi rapaci che fanno strage del gregge di Dio.
È in questo contesto che si inscrive il brano della lettura di oggi. Si comprende allora quel "ti ordino", tradotto anche con "ti supplico" che lascia intuire quanto passa nel cuore dell'apostolo: un misto di sdegno, di preoccupazione, un voler frenare quell'onda nefasta.
Rivolgendosi a Timoteo, che ha lasciato a guida della Chiesa che è in Efeso, lo esorta a custodire integro "il comandamento", cioè il precetto evangelico e lo stile di vita ad esso ispirato. Certamente ciò non avverrà in modo indolore, data la situazione, ma uno sguardo al comportamento assunto da Gesù davanti a Pilato, infonderà coraggio anche al timido Timoteo.
Un'esortazione che torna opportuna anche oggi, in una società senza scrupoli che si diletta a pescare nel torbido e a creare confusione e smarrimento. Anzi, proprio ora, si fa urgente il bisogno di testimoni che nella limpidezza della loro vita lascino trasparire Cristo.
È a me che oggi è rivolta questa forte parola. Me ne lascerò interpellare nella mia sosta meditativa e chiederò la forza di vivere con coerenza la mia fede.
Vinci, Signore, le mie titubanze e pusillanimità e rendimi coraggioso testimone di te Via-Verità-Vita.
La voce di un santo
Dobbiamo gettare via le opere delle tenebre e rivestirci delle armi della luce e poi fare del bene, del bene a tutti senza distinzione di classe e di parte, fare del bene sempre sino al sacrificio di noi stessi. Solo allora risplenderanno sulla nostra Patria e sul mondo i giorni migliori
S.Luigi Orione

 

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