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TESTO Commento su 1 Tm 1,15-17

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (10/09/2011)

Brano biblico: 1Tm 1,15-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,43-49

43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

46Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 47Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: 48è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. 49Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».

"Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io" (1Tm 1,15-17).
Paolo ha parlato al figlio spirituale Timoteo della sua conversione senza mezze misure. Gli ha detto d'essere stato "bestemmiatore, persecutore e violento". La sua confessione è sincera umile e realistica ma non esorbitante. Ciò che ha fatto era anche frutto d'ignoranza e della sua posizione d'allora: l'incredulità. Ciò che vive ora, da apostolo del Signore, è frutto di quella grazia che "sovrabbondò con la fede e la carità in Cristo Gesù". Niente è sua bravura: tutto è dono!
Proprio qui, nella persuasione profonda di aver tutto ricevuto, esplode in Paolo una parola degna di essere creduta e pienamente accolta anche da noi, oggi. Si tratta di una parola che è anzitutto annuncio rivelativo della verità-chiave della nostra fede: Cristo Gesù è venuto non per creare clamorosa "suspense" nel mondo, ma per far sapere all'umanità intera che Dio, attraverso l'evento di Cristo morto e risorto, vuol salvare i peccatori, praticamente gli uomini tutti.
Poi nel dire: "di questi peccatori il primo sono io", Paolo con schiettezza e umiltà ci prende per mano: anche me, anche te: ognuno che ascolti con cuore sincero. Né io né te né alcun altro infatti possiamo sentirci esenti da qualche colpa. Il bello però su cui mi soffermerò in pausa contemplativa è che Cristo Gesù, se mi riconosco per quel che sono, vuole ad ogni costo salvarmi.
Non basterà la vita eterna, Signore Gesù, a dirti GRAZIE perché, se nel mio cuore si fa umile chiarezza, io riconosco che Tu mi salvi dal vuoto, dal non essere, dalla morte che è il peccato.
La voce di un Padre della Chiesa
Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo.
San Gregorio Nazianno

 

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