I tuoi commenti preferiti
I tuoi commenti preferiti
Torna alla pagina precedente
TESTO Commento su Matteo 18,15-20
XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (04/09/2011)
Vangelo: Mt 18,15-20 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Il tema del Vangelo di oggi è la correzione fraterna. La correzione non è dare un giudizio severo su una persona, ma la possibilità di riconquistarla alla comunità.
All'inizio, la correzione deve avvenire a tu per tu. Se tuo marito, tua moglie, il tuo amico migliore sbaglia, va e ammoniscilo tra te e lui solo. Questa operazione è molto delicata. Sia riprendere, sia essere ripresi. Il Signore infatti non vuole che ci sia la maldicenza, il parlare alle spalle, ma la schiettezza del rapporto a tu per tu.
Parlare a quattr'occhi è difficile, la tua accusa può essere smontata o ti senti dire ciò che l'altro pensa effettivamente di te. E' faticoso, ma è possibile riconquistare il fratello senza continuamente rimuginare o parlare alle spalle.
Pensiamo a quanti rapporti di coppia o di amicizia partono male, perché non si vogliono dire le cose. Così si ergono dei muri e non ci guarda più in faccia!.
Tale esperienza si nota anche nelle parrocchie, in particolare nei rapporti tra gruppi.
Invece il rapporto interpersonale esige il crescere accanto alla persona che ti pone quella osservazione. Entra in gioco l'umiltà e, a volte, si diventa ancora più amici di prima. Da scontri, anche forti, nascono delle belle amicizie, perché ci si è detti tutto!!
Ma in tale correzione è presente la comunità.
Nel caso il primo tentativo non funzionasse, si parla di due o tre testimoni, altrimenti il giudizio è rimesso alla comunità. La comunità è chiamata a mediare, a cercare di ricreare quella comunione che si era infranta. Nel caso non potesse ascoltare neanche l'assemblea, la persona sia considerata come un pagano e un pubblicano, quindi una persona distante dalla Chiesa. Ma questo non significa amarlo meno.
Un'interpretazione che reputo corretta di questo testo recita così. Visto che hai fatto tutti i tentativi possibili per riconciliarti con lui, consideralo adesso alla stregua di un lontano rispetto alla Chiesa e quindi una persona per cui nutri un amore ancora più grande, proprio perché non è più vicino rispetto a te.
Riprendere il fratello va nella logica di chi, con fatica, vuole riconquistare la persone alla comunità.
Il Signore ci aiuti in questo cammino, perché essere corretti o correggere sono realtà fondamentali della vita di una persona e perché il nostro vissuto esige delle verifiche continue.
Potremmo riflettere, in questa settimana, su quali siano le persone che facciamo fatica ad accettare e se non valga la pena chiarire eventuali dissidi.
La vita non è fatta solo di cose positive. A volte interviene l'egoismo a bloccarci.
Ci sono ostacoli che non possiamo accantonare, ma dobbiamo affrontare con la carità di Cristo. Vi è però una certezza ed è quella scritta nelle ultime parole di questo testo. La certezza della preghiera vissuta insieme.
Bastano due o tre uniti nel nome di Gesù e lì si sprigiona la forza della preghiera vissuta insieme, capace di chiedere in modo insistente il dono dell'unità e della concordia. Una preghiera che, sola, è in grado di abbattere tutti i muri che ci siamo costruiti.