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TESTO Non conformatevi a questo mondo

don Roberto Rossi  

XXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (28/08/2011)

Vangelo: Mt 16,21-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 21Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. 22Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? 27Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini". Pietro scopre così la vera identità di Gesù. Egli fa l'incredibile scoperta che questo carpentiere di Nazaret non è altro che il Cristo, l'unto di Israele, la realizzazione dell'attesa, lunga duemila anni, del suo popolo. Ma Pietro interpreta la missione di Gesù in termini politici. Gesù ben se ne rende conto e spiega che tipo di Messia sarà: andrà a Gerusalemme per soffrire, essere messo a morte e risorgere il terzo giorno. Ciò è troppo per Pietro: nel suo spirito, l'idea di sofferenza e l'idea di Messia sono semplicemente incompatibili fra loro.

"Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini". Se Pietro potesse solo rendersene conto, sarebbe pervaso dalla gioia! Il Messia, che si sarebbe immerso nella sofferenza, che avrebbe incontrato l'ostilità degli uomini e che avrebbe subito tutte le conseguenze dell'ingratitudine secolare di Israele verso il Dio dell'Alleanza, era proprio lì! Davanti a lui c'era finalmente colui che avrebbe sconfitto Satana in uno scontro decisivo e che avrebbe, in questo modo, portato a compimento il piano divino di salvezza per l'umanità.

Poiché Pietro "cominciò a protestare dicendo: Dio te ne scampi, Signore, questo non ti accadrà mai", Gesù gli disse: "Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!". Voltaire scrisse argutamente: "Dio fece l'uomo a sua immagine e somiglianza e l'uomo gliela rese proprio bene!".

Nella nostra tendenza innata a resistere a Dio, noi deformiamo la sua immagine, ci rifiutiamo di lasciare che Dio sia come vuole essere. Il nostro Dio è troppo piccolo, troppo fragile e troppo limitato, mentre il Dio di Gesù Cristo è letteralmente troppo bello per essere vero. Gesù si affretta a percorrere la via che porta a Gerusalemme per svelarcelo sulla croce.

Sulla croce, infatti, Gesù rivelerà l'ultimo ritratto di Dio nel dramma della misericordia che vince il peccato, dell'amore che supera la morte e della fedeltà divina che cancella il tradimento.

Chi avrebbe mai immaginato, sia pure in sogno, che Dio sarebbe intervenuto nella nostra storia in questo modo?

Sfortunatamente, per molti, Gesù è davvero troppo bello per essere vero. "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!" (Gv 4,10).

Ciascuno di noi deve chiedersi: Io penso secondo Dio? Oppure vado dietro a tutti i discorsi della gente, alla mentalità comune, a tutte le suggestioni del mondo che tende a rifiutare le cose importanti e costruisce - con saccenteria e facile sicurezza - superficialità, consumismo, piacere, interessi, egoismo, sfruttamento?

E' importante mettersi sulla strada del Signore, imparare a fare nostri i suoi pensieri, i suoi sentimenti, il suo stile, le sue scelte. Tutto questo può sembrare inizialmente perdente, ma è la verità della vita e la vita si riesce a costruirla bene solo nella verità: il resto è illusione, miraggio, tentazione, e alla fine fallimento e rovina. Dio ha i suoi pensieri e i suoi progetti per il nostro bene vero e duraturo.

"Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini". Credo sia il peccato che tutti noi continuamente abbiamo. Anche noi cristiani, praticanti, desiderosi di vivere bene dobbiamo continuamente esaminarci: questo che penso, che dico, che compio è secondo il pensiero di Gesù, del suo vangelo, oppure prima di arrivare a confrontarmi con l'amore di Gesù e il suo vangelo coltivo dentro di me tutti i sentimenti umani, le impostazioni materialistiche e borghesi, fino a voler costruire la mia vita come se Dio non esistesse o non avesse detto niente? Oggi poi su questo non siamo per nulla aiutati, anzi finiamo per lasciarci influenzare, condizionare e cambiare dalle varie opinioni espresse nella televisione o nei giornali, senza accorgerci che si finisce per ritenere buono ciò che è male. Il nostro confronto con la parola di Dio, ad es., sull'amore, sul dono di sé, sul perdono, sull'amore ai nemici, sull'accoglienza del prossimo bisognoso... ci trasforma oppure ci lascia come tutti gli altri?

E' molto bello quanto l'apostolo Paolo proprio oggi nel testo della lettera ai Romani ci dice: "Vi esorto per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. Non conformatevi (cioè non diventate uguali) alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto". Non conformatevi, ma rinnovatevi: è un'indicazione molto chiara e un impegno molto concreto.

 

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