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TESTO Commento su Matteo 17,1-9

Gaetano Salvati

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Trasfigurazione del Signore (Anno A) (06/08/2011)

Vangelo: Mt 17,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 17,1-9

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

La liturgia odierna celebra la trasfigurazione del nostro Salvatore.

Gesù, dopo aver annunciato la sua passione e morte ai discepoli (Mt 16,22), intende rafforzare la loro fede vacillante, messa in crisi proprio dalla predizione della sua crocifissione. San Matteo narra che il Maestro prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su di un alto monte "in disparte" (17,1). Molti studiosi di Sacra Scrittura identificano il monte con il Tabor; altri propongono il monte Hermon. L'evangelista molto spesso parla di "monte" attribuendo al termine un valore simbolico: un luogo privilegiato per la preghiera, più vicino a Dio.

La trasfigurazione di Gesù indica una trasformazione momentanea del suo corpo, prefigurazione della gloria pasquale. Qui è Dio che svela ai discepoli la vera identità del Signore: "è il mio Figlio diletto"; in Lui il Padre si compiace perché attua il suo progetto di salvezza attraverso la morte in croce; per questo motivo, l'intera umanità deve ascoltare Gesù che rivela ad essi l'amore infinito del Padre (v.5).

La presenza di Mosè ed Elia (v.3) designa la pienezza della rivelazione divina dell'Antico Testamento, rispettivamente Legge e Profeti, concretizzata dall'incarnazione del Verbo e dalla Sua missione in mezzo agli uomini.

Quando Gesù ritorna al suo stato normale (v.7) tocca i Suoi discepoli che, intanto, erano rimasti come morti: "alzatevi" significa "risorgete". Il Signore impose loro il silenzio fino alla Sua risurrezione (v.9).

Cari fratelli, il Signore trasfigurato è la salvezza dell'uomo: nella Sua gloria Egli intende condurre ogni uomo; è il profeta escatologico (del compimento finale di ogni cosa) che va ascoltato per conseguire i beni futuri del regno.

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