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TESTO La folle logica del Maestro

don Carlo Occelli  

XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (31/07/2011)

Vangelo: Mt 14,13-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 14,13-21

In quel tempo, 13avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. 14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». 17Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». 18Ed egli disse: «Portatemeli qui». 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

In disparte nel deserto.

Gesù vive intensamente la sua vita sapendosi regalare dei momenti in disparte, nel silenzio del deserto. È una bella immagine per il periodo estivo: nei tempi delle vacanze è l'invito a vivere anche il silenzio che rigenera la vita: ritagliamoci del tempo per starcene un po' in disparte.

Come Mosè guidò il popolo pellegrinante nel deserto, così anche Gesù è la guida che cammina con noi verso la terra promessa, verso la possibilità di vivere nella pace la nostra vita.

Signore Gesù, cammina con noi nel deserto, spronarci a vivere il tempo libero estivo come l'occasione bella alimentare la gioia della nostra fede.

Se ne voleva stare un poco in silenzio il Maestro, ma la folla non lo molla, desiderosa di ascoltare la sua Parola di vita. E Gesù non resiste. È fatto così, non riesce a chiudere la porta in faccia a nessuno, non conosce la stanchezza di donarsi agli altri, vietato risparmiarsi.

Così il Maestro ci racconta anche questa domenica il volto di un Dio cocciutamente generoso.

Penso alla mia vita e alla mia avarizia. Quanto sono lontano da Gesù, così piegato a giocare in difesa, a risparmiarmi, a fare i conti del dare e del ricevere.

Seduto sul prato con i cinquemila mi lascio commuovere e ancora sento che dentro me c'è un cuore che batte. Sì, accolgo la Parola di Gesù e la logica del vangelo: non c'è altro che mi convinca veramente dentro, barerei se dicessi il contrario. Non ce la faccio, tentenno, tradisco, zoppico nella fede... eppure non so immaginare altra vita che non sia imparare a credere e ad amare come Lui.

La vita non è risparmiarsi, non è giocare al ribasso, calcolare ad ogni istante cosa convenga fare. Chi si trattiene perde. Chi si difende non conosce la gioia. Chi dice "ho già fatto abbastanza" mente al proprio cuore.

No, non si ama mai abbastanza, non si fa mai abbastanza per l'altro, non si ha mai abbastanza compassione. Il vangelo è chiaro, non è facilmente interpretabile in modo differente. Gesù si ritira in disparte, ma quando arriva la folla si commuove.

Con il farsi della sera ecco presentarsi il problema molto concreto: la gente ha fame. I discepoli sono molto concreti, diremmo noi, non vivono tra le nuvole ma su questa terra. Dunque affrontano la questione proponendo a Gesù di congedare la folla affinché ognuno vada a comprasi il cibo.

Ognuno fa per sé. Anche qui il vangelo mi pare chiaro chiaro. Ognuno i problemi nella vita se li deve risolvere da sé. Oggi, e in ogni tempo, dibattiamo su problemi del nostro mondo: della fame, anzitutto. Di coloro che hanno in abbondanza, e di coloro che muoiono perché non hanno neppure il sufficiente. Di coloro che mantengono più lavori contemporaneamente, e di altri che non riescono a trovarne nemmeno uno. Di ecologia e di giustizia, di pace e di solidarietà, di corruzione e di mafie.
A chi non capita di parlare con i propri amici di tutto ciò?

Ebbene il vangelo, ingenuo?, ci presenta due strade per vivere la vita ed affrontare i problemi che abbiamo: la prima è quella dei discepoli, la seconda quella di Gesù.

Date loro voi stessi da mangiare.

Prima botta ai discepoli. Chi mi segue cancelli dal suo vocabolario che ognuno fa per sé, che a ciascuno è dato il compito di comprarsi il pane per la sua cena e basta.
No, amico. Tu sei responsabile della cena del tuo vicino.

Chi condivide moltiplica, chi dona sfama. Chi mette tutto nella mani di Gesù e della logica evangelica costruisce un regno di giustizia e di pace.
Idealista di un Gesù, il solito sognatore.

Non diremmo così, noi uomini concreti con i piedi per terra? Di fronte alla presenza di cinque pani e due pesci per una moltitudine, non ci abbandoneremmo forse in qualche ironica e sarcastica battutina?

Possibile che tra cinquemila persone ci fossero solo cinque pani e due pesci? La loro somma ci ricorda che per l'uomo biblico il sette è numero di compiutezza. Allora quei cinque pani e due pesci stanno a significare la vita intera. Se doni la tua vita, anche quel poco che sia il tuo tutto, allora tutto cambia. Allora è possibile sfamare cinquemila persone.

Io preferisco spesso nascondermi dietro mille scuse. Cosa posso fare io? Non è forse una goccia dell'oceano il mio contributo? Cosa penso di fare con soli cinque pani e due pesci? Non si può cambiare nulla in questo mondo, inutile provarci.

Così trattengo me stesso. Per fortuna che giunge la sua Parola a ribaltare i miei egoismi!
Gesù non moltiplica i pani, non fa un bel miracolo.

È condividere che genera doni talmente inaspettati da essere miracolosi. È consegnare tutto nelle sue mani che ci permette di costruire il Regno dei cieli su questa terra.

Qualcuno, in quel tempo, ci ha provato a consegnare quel tutto che erano solo cinque pani e due pesci. Nulla, eppure le conseguenze ce le ha raccontate il vangelo.
Un sognatore concreto questo Gesù.
Oseremo consegnare tutto nelle sue mani?

 

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