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TESTO Il regno di Dio, nostro tesoro

don Roberto Rossi  

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XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (24/07/2011)

Vangelo: Mt 13,44-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 13,44-52

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Forma breve (Mt 13,44-46):

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

La preghiera della messa di oggi ci aiuta così: "O Padre, fonte della sapienza, che ci hai rivelato in Cristo il tesoro nascosto e la perla preziosa, concedi a noi il discernimento dello Spirito, perché sappiamo apprezzare, fra le cose del mondo, il valore inestimabile del tuo regno, pronti ad ogni rinuncia per l'acquisto del tuo dono". Ci rivolgiamo al Signore che ci è Padre, che è fonte di ogni sapienza, perché illumini la nostra vita. Nella prima lettura Salomone, ancora tanto giovane, chiamato a diventare re e guida del suo popolo, si rivolge al Signore, con la sincerità e l'umiltà del ragazzo, Sa di essere solo un ragazzo, di non avere esperienza, né capacità; non si insuperbisce perché è re. Di fronte alle responsabilità che avverte, si mette a pregar e chiede al Signore delle cose profonde. "Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia e sappia distinguere il bene dal male. Chiede questa sapienza del cuore. Il Signore gradisce questa preghiera, la loda e la esaudisce. "Non hai domandato una vita lunga, né la ricchezza, né la vittoria sui nemici, ma il discernimento nel giudicare.. faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente". Che cosa chiedere al Signore, per la nostra vita? Solo la salute, lo star bene, le cose materiali...?

La Parola di Dio oggi ci insegna a chiedere le cose importanti, il discernimento tra il bene e il male, la sapienza e la bontà del cuore, il senso profondo e duraturo della vita. La sapienza del cuore è il saper fruttare e usare tutte le cose che abbiamo, ma soprattutto che sappiamo usare il cuore, che sappiamo amare Dio e il prossimo. Il vangelo ci parla del campo, della semina, del lavoro e di un tesoro che viene trovato. Il tesoro, la perla preziosa, diventa la cosa più importante. Si fa di tutto per questo tesoro, per questa perla preziosa. "Va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo". Ora ha tutto. Il Signore, Gesù, il suo regno... è il nostro tesoro? Lo sentiamo così: come la fortuna e la grazia più grande, di fronte alla quale non esiste nulla di più importante, ma che accoglie e dà valore a tutte le altre cose? Sono pieno di gioia quando lascio tante cose, vendo i miei averi, rinuncio a quello che mi appartiene, pur di avere il tesoro del regno di Dio, qui sulla terra e per l'eternità? Possiamo pensare a tanti esempi di persone, giovani o adulti, che hanno fatto delle scelte importanti, delle rinunce grandi per seguire il Signore, la vocazione per la quale si sono sentiti chiamati. Alcuni per la vita religiosa, sacerdotale, o missionaria, m anche tanti altri nella vita di famiglia, di matrimonio, in scelte di coppia significative e importanti. Gesù il nostro tesoro, la nostra gioia.

Testimonianza. Avevo 22 anni, mi ero appena diplomato come geometra arredatore a Treviso. Nell'agosto del 1978 ho accompagnato in gita a Venezia un gruppo di giovani studenti di teologia e un sacerdote missionario. Durante il percorso turistico ho potuto conoscerli un po' ed ho sentito profonda sintonia con il loro modo di essere, con il loro ideale, ho sentito di trovare quanto avevo desiderato. E' così che è sorta in me la domanda se fossi anch'io chiamato a condividere la loro vita. Scegliere di donare a Dio tutta la vita avrebbe significato nel mio caso abbandonare l'impiego, la fidanzata, il gruppo missionario con cui stavo lavorando, il movimento ecclesiale al quale appartenevo. Con questi dubbi è questa ricerca nel cuore ho continuato a frequentare questi amici, vivendo con loro un'esperienza di 15 giorni, dove ho conosciuto più da vicino la povertà di migliaia di fratelli. Ho capito che non potevo più essere lo stesso, non potevo continuare come sempre. Ho scelto così di non comprare più scarpe, pantaloni, magliette secondo la moda, pensando che migliaia di fratelli non avevano niente. Queste piccole scelte da una parte mi rendevano felice perché condividevo qualcosa di mio, dall'altra mi mandavano sempre più in crisi perché sentivo che Dio non voleva da me solo qualche piccolo risparmio, ma tutta la mia vita. E' iniziata così una lotta tra me e Dio, durata un anno e mezzo. Paura, dubbi, incertezze erano diventati per me sensazioni quotidiane. Davanti alla mia profonda insicurezza avevo chiesto a Dio un segno. Dopo due settimane dalla mia richiesta, ho ricevuto la risposta di Dio... Sono stato colpito da una forma di paresi alle corde vocali che mi ha impedito di parlare per oltre un mese e mezzo. In questa situazione chi poteva parlare era solo Dio. Attraverso la Parola, mi ha mostrato che mi chiamava al di là dei miei difetti, limiti, dubbi, paure, peccati. Nel cuore mi risuonavano le parole rivolte al profeta Geremia: "Non temere perché io sono con te per proteggerti". Ricordo perfettamente la stanza, l'ora, il giorno in cui ho pronunciato il mio sì, ma soprattutto ricordo la serenità e la gioia che ho provato. Ancora oggi nei momenti di difficoltà ne faccio memoria, trovandovi fonte di forza e di coraggio per affrontare la vita. Luca

 

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