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TESTO Commento su Matteo 13,44-52

padre Paul Devreux

XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (24/07/2011)

Vangelo: Mt 13,44-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Forma breve (Mt 13,44-46):

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

La terza parabola del vangelo di oggi sviluppa un tema che abbiamo già trattato domenica scorsa, pertanto guardiamo alle prime due.

Gesù dice che il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo. L'uomo che lo trova non se lo prende, non se lo porta via. Considera più fruttuoso comperare quel campo; segno che il tesoro è il campo stesso. Infatti il campo, la terra, è il luogo dove posso lavorare, costruire, invitare altri a lavorare e a costruire con me affinché il campo diventi veramente il mio tesoro e il tesoro di molti. Il campo è la vita, è ogni luogo e realtà che mi permette di pregare e di costruire relazioni importanti. Il campo è un tesoro perché è la terra promessa, il luogo dove si realizza il regno di Dio per noi.

Se scopro che è un tesoro e lo benedico, se mi rendo conto che è quella perla che può dare senso e gioia a tutta la mia vita, faccio tutto il possibile per coltivarlo e renderlo fecondo.

Notiamo che alla fine Gesù pone questa domanda inquietante: "Avete compreso tutte queste cose?" Segno che non lo considera scontato e quindi che non dobbiamo considerarlo scontato neanche noi. Occorre rifletterci e dargli tempo.

Gesù c'invita ad essere come uno scriba, uno che legge e studia, per maturare un discepolato serio e motivato. Per diventare "simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche", cioè che ha in se valori e tradizioni, ma che è anche aperto alle novità di Gesù e di un Dio che tutti i giorni è capace di inventare progetti, vocazioni, idee nuove.

Il Signore dia anche a noi la sapienza che Salomone chiede per poter discernere cosa è bene da cosa è male, utile e inutile, fonte di gioia, perché tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, ci dice Paolo.

 

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