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TESTO Commento su Luca 2,41-51

Paolo Curtaz  

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Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria (28/06/2003)

Vangelo: Lc 2,41-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,41-51

41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Dopo l'amore del Maestro, l'amore della discepola, l'amore della madre. Si è sprecato inchiostro sull'amore materno, troppe volte enfatizzandolo ed esasperandolo e - siamo onesti - anche verso Maria di Nazareth la nostra devozione rischia di metterla in imbarazzo: donna abituata a mettersi da parte per indicare solo il Figlio, le puntiamo continuamente addosso i nostri riflettori, invece di starle silenziosamente accanto e imparare. Leggete, allora, amici, leggete che razza di vangelo è stato scelto per la festa dell'amore di una madre. E' il vangelo di un figlio indisciplinato che scappa di casa, che si attarda nella sua Bar Miztvah, quel momento ancora vivo in Israele in cui un adolescente viene interrogato sulla sua conoscenza della legge e diventa - appunto - "Figlio della legge". Sono stupiti gli scribi: Gesù conosce bene la Torah, bella forza, gioca in casa! A parte gli scherzi, l'atteggiamento stupito dei poveri genitori ci indica un mistero, il mistero dell'autonomia, della diversità. Maria non può, né mai potrà, compiacersi di questo figlio e della sua fama, dovrà rispettare il mistero, donarlo al mondo. Esperienza di ogni madre, quel doloroso taglio ombelicale per cui un figlio che hai costruito in grembo per nove mesi è ora uomo, cioè altro, per Maria diventerà realtà faticosa e dovrà presto imparare a rispettare l'inaudita diversità di questo suo non-figlio e - in questo - aiutarlo a salvare il mondo. Grande Maria, insegnaci ad amare senza possedere.

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