PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Guardare al seme buono

don Carlo Occelli  

don Carlo Occelli è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (17/07/2011)

Vangelo: Mt 13,24-43 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 13,24-43

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».

33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

34Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, 35perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

Aprirò la mia bocca con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

36Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». 37Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. 38Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno 39e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!

Forma breve (Mt 13,24-30):

In quel tempo, Gesù 24espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. 28Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. 29“No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».

Dio semina. E lo fa con un buon seme. Lo abbiamo ammirato domenica scorsa con la pagina del buon seminatore e indugiamo ancora su questo particolare del nostro Dio.

Continua Gesù a parlare con semplicità, a prendere esempio dalla vita per manifestare il senso del regno di Dio. Ogni giorno nasconde in sé mille opportunità per leggere la presenza del regno di Dio: largo alla fantasia, apriamo gli occhi del cuore per accedere all'essenziale invisibile agli sguardi superficiali.

Il regno dei cieli è simile ad un uomo che ha seminato del buon seme.

Ecco Dio ha lasciato delle tracce indelebili dentro me, in questa terra, negli altri che sono accanto a me. C'è un seme buono dentro ognuno di noi.

Dio semina, sparge. Magnanimo e generoso. Non si trattiene Dio e semina. E non opera differenze, buon seme su tutti i terreni.

C'è del buono in te, amico. C'è del buono in tua suocera, nell'insegnante di tuo figlio, nel tuo parroco, nel politico del quartiere...
C'è del buono. Perché così è stato creato il mondo.

Non sarebbe bello se riuscissi anzitutto ad accorgermi di questo buon seme?

Guardo a me e alla mia vita: perché così spesso riesco a distinguere bene la zizzania, le cose che non vanno, i miei difetti ed i miei limiti e non guardo al seme buono?

Non è vero che convertirsi significa togliere la zizzania da me, non è così che Dio agisce. No, dentro il cuore continuano a convivere luci ed ombre. Sono discepolo di Gesù quando non indugio tutta la mia vita sulla zizzania, scervellandomi di sapere da dove arriva e come fare per toglierla. No, mi è chiesto di pensare al seme buono. Di guardare al seme buono prima che alla zizzania.

C'è qualcosa di enorme nello stile pedagogico di Gesù, non credete?

Quanto può cambiare la vita uno sguardo che cerca il seme buono invece della zizzania?

Penso a Gesù che girando in lungo ed in largo gente con la zizzania ne ha vista tanta, eppure ad ogni uomo, i più incalliti peccatori ancor di più!, si è avvicinato con lo stile misericordioso. Gesù non chiede mai di estirpare la zizzania come primo gesto. No, prima incontra gli uomini, li ama, tira fuori il buon seme che c'è in loro. Ed è così che inizia il cammino della conversione.

Penso a me come prete, come educatore, catechista. È incredibile quanto uno sguardo di fiducia possa suscitare nell'altro una generosità e dei cambiamenti inaspettati.

Penso a te, mamma o papà, professore o allenatore, caporeparto o amministratore... e se imparassimo in questi giorni a guardare il seme buono invece che la zizzania? Proviamoci amici: con noi stessi, con i nostri figli ed i colleghi. Guardiamo alla bellezza di questo mondo, consapevoli che la zizzania c'è sempre, che luci ed ombre ci sono ovunque, adottiamo la pedagogia di Gesù, non lasciamoci trasportare dallo zelo di chi vorrebbe strappare la zizzania. Dio è un seminatore paziente, perché ogni buon contadino spargendo la semente semina sempre pazienza e fiducia.

Facciamoci ricercatori della presenza di Dio, dei semi dello Spirito in ognuno di noi.
Dio semina, coraggio!

In ogni situazione di vita, scegliamo la via di Dio, scegliamo di guardare al bene e non al male.

Nutriamo dentro di noi questo stile di approccio. Nelle nostre comunità parrocchiali, nell'intera chiesa, osiamo guardare al bello!

Non passiamo la vita a lamentarci che il mondo è cambiato, che la chiesa dovrebbe essere diversa, che la nostra parrocchia ha un prete che non va bene, che il nostro direttore è un mostro.... È proprio così che cresce la zizzania, quando guardiamo troppo ad essa!

No, non vogliamo morire di lamentele, il regno di Dio cresce nel mio piccolo sguardo, nel mio piccolo cambiamento.

Osiamo credere a questa piccolezza del regno? O continueremo a sognare un mondo inesistente dove ci sia solo grano buono? Che dunque non ci fa cambiare mai!

Gesù ci ricorda che nel piccolo granello di senape c'è la potenzialità di un albero.

Dentro di noi c'è la dimora di Dio, facciamola crescere, con fiducia. Iniziamo dalle piccole, ovvie, cose della nostra vita quotidiana.
Non c'è altra strada.

Una misura piccolissima di lievito basta a far lievitare tantissima pasta. Il lievito mi parla di Dio: agisce senza farsi vedere. C'è, ma non si vede. Opera, totalmente mischiato alla farina. Ha scelto questa strada Dio: essere in me, mischiandosi totalmente a ciò che sono io.

Voglio ricordarmelo ogni mattina quando mi alzo, mi lavo e mi guardo allo specchio: dentro di me c'è il lievito del regno di Dio.
Dedichiamo qualche minuto a guardarci così.

Buona settimana!

ocio75@gmail.com

 

Ricerca avanzata  (54003 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: