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TESTO Nonostante tutto, Dio

don Alberto Brignoli  

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XV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (10/07/2011)

Vangelo: Mt 13,1-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 13,1-23

1Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9Chi ha orecchi, ascolti».

10Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». 11Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. 13Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. 14Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice:

Udrete, sì, ma non comprenderete,

guarderete, sì, ma non vedrete.

15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,

sono diventati duri di orecchi

e hanno chiuso gli occhi,

perché non vedano con gli occhi,

non ascoltino con gli orecchi

e non comprendano con il cuore

e non si convertano e io li guarisca!

16Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. 17In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!

18Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. 19Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, 21ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. 22Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. 23Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Forma breve (Mt 13,1-9):

1Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9Chi ha orecchi, ascolti».

Non credo di essere l'unico ad avere sperimentato, a volte anche in modo anche molto tangibile, questo tipo di sensazione: ti butti a capofitto nella programmazione, progettazione e realizzazione di alcune idee o attività, investendovi parecchio tempo e risorse fisiche e mentali, e il risultato... poco più di zero! E puntualmente, qualcosa che avevi fatto un po' senza pensarci o magari non con particolare impegno ottiene ottimi risultati. Che rabbia... nulla di concreto nonostante tanti sforzi, e altre cose che funzionano nonostante vi abbiamo investito veramente poco!
Già... "nonostante"...

Chissà quante volte abbiamo usato quest'avverbio, per dire che sì, c'è una forza che rema contro, ma non è mai forte come l'evidenza del risultato finale.

Nonostante il parere contrario dei medici, spesso la forza di volontà porta un malato ad affrontare una difficile operazione e sconfiggere la malattia.

Nonostante tutto l'impegno profuso da due genitori per educare bene i loro figli, questi crescono male.

Nonostante non mi sia impegnato più di tanto nello studio in vista di un esame, il risultato ottenuto è stato sopra le aspettative.

Nonostante nessuno desse fiducia a quella persona, lei ha saputo mostrare tutto il suo valore in una determinata e complicata situazione.

Nonostante gli investimenti fatti in un settore, gli sforzi di un'impresa sono stati vani, ed ha dovuto chiudere la propria attività.

Anche in questi giorni, visitando i missionari italiani che operano in alcuni paesi dell'America Latina, ho potuto sperimentare la teoria del "nonostante": nonostante essi si diano da fare per creare delle vere comunità cristiane, in maniera eroica e nonostante l'età per molti di essi non più primaverile, la gente anche qui è sommersa in maniera irreversibile dal torrente della secolarizzazione e risponde "no" alle loro sollecitudini. E nonostante tutto, essi vanno avanti ad annunciare la Parola.

Perché nella vita di fede, nonostante tutto, c'è Dio. È lui che fa crescere ciò che lui stesso semina e che a te chiede solo di coltivare e di custodire. È lui che manda la sua Parola dal cielo e - come avviene per la pioggia e la neve cadute sulla terra - non la fa ritornare a sé "senza effetto".

Siamo spesso troppo convinti che tutto dipenda da noi, dai nostri sforzi, dai nostri comportamenti, dai nostri atteggiamenti, dalle nostre buone o cattive disposizioni d'animo. Come se dipendesse da noi il germogliare del seme della sua Parola. E allora, da buoni pelagiani, siamo subito pronti a dare chiavi di lettura moralistiche alla parabola che abbiamo appena ascoltato, per cui dobbiamo sforzarci di essere terreno buono, liberando il nostro terreno dai sassi e dalle spine, allontanandoci dalle strade che ci distraggono, facendo scendere in profondità il seme gettato in noi, e via dicendo.
Ma chi fa crescere è Dio.

È lui che coltiva. È lui che esce a seminare, ed è talmente prodigo che butta seme dappertutto.
Anche dove non serve.

Lo sa bene, ma non fa nulla perché avvenga il contrario. Potrebbe benissimo bonificare l'area e renderla più fertile, o quantomeno allontanarsi dalla strada.

Ma non lo fa. Perché, nonostante tutto, il seme della sua Parola dà buon frutto.

Nonostante le strade che percorriamo siano calpestate da ogni tipo di piede e di calzatura, tranne che dai piedi di chi annuncia la Buona Notizia, Dio semina anche là. Chissà, forse un giorno un fiore spunterà pure da un marciapiede.

Nonostante oggi le chiese siano vuote, ma siano affollati i centri commerciali di gente in cerca di come vestirsi alla moda, oppure i locali dei vip di gente in cerca di una spinta nella società, oppure le palestre e i centri fitness di gente in cerca di come essere più belli e più giovani nonostante la carta d'identità, Dio semina anche là. Chissà, forse un giorno la sua Parola inciderà nella vita di una persona più di un bisturi o di un trattamento antirughe.

Nonostante i discorsi più profondi che si sentono fare oggi riguardino il risultato della partita di calcio della squadra del cuore, Dio semina anche nelle piazze della fatuità. Chissà, un giorno forse la pioggia e le tormente della vita riusciranno a creare fango e a spingere un po' più in giù il seme della sua Parola.
Nonostante tutto, Dio semina. E raccoglie.

Perché l'efficacia della sua Parola, grazie a Dio, non dipende da noi, ma solamente da lui.

Che ottiene "il cento, il sessanta, il trenta" per un solo chicco di grano gettato in terra. Nonostante noi.

 

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