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TESTO Già e non ancora

don Luciano Sanvito

S. Maria Maddalena (22/07/2011)

Vangelo: Gv 20,1.11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Maria Maddalena ci indica in nuce l'esperienza pasquale con il Risorto.
Che avviene attraverso due direttive spirituali:

- la prima che ci insegna che Lui c'è già nella storia, non dobbiamo aspettare chissà chi e chissà che per il compimento del processo umano e divino;

- la seconda, che Lui non è ancora pienamente realizzato nella nostra storia personale, comunitaria e universale, a causa delle distrazioni e dalla sua non apparenza completa nei segni.

Ed è proprio il segno che fa apparire e rispetta il nascondimento dell'esperienza pasquale del Risorto con i suoi: ecco il pianto della Maddalena.

Gesù si rende presente nella storia come il Cristo che la illumina appieno; ma l'accoglienza della storia stessa è fatto di pianti, di dubbi, di difficoltà a credere, e perciò abbisogna ancora di segni e di richiami a credere in Lui.

Nello stesso tempo, dal punto di vista di Dio, il sottrarsi del Risorto alla presa della storia umana ne esprime la superiorità, e permette alla libertà umana di non lasciarsi condizionare dal segno stesso delle apparizioni/visioni/contemplazioni che possono accadere come grazia.

La grazia non condiziona, insomma, ma riesprime il cammino della ricerca e della nostalgia umana della pienezza della Verità, avvalorando i passi nell'equilibrio della libertà in fieri, che solo alla fine dei tempi, nella loro pienezza, può essere consacrata al Vero.

Maria Maddalena è segno del credente che brama e che attende, che cerca e che spera, che trovando è invitato a cercare ancora di più, che amando si accorge di essere ancora più amato, che fonda l'esperienza di tutto non sulla presenza - come lo sarebbe nel caso dell'umano - ma sull'assenza non fatta di vuoto, ma di segni, di inviti, di richiami e di revisioni, di desideri inespressi e sublimati dalle croci.

Maria Maddalena trasmette l'accensione del desiderio divino per amare come Lui.

 

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