TESTO Una buona avventura...

Quella della fede è una buona avventura...

Indagare il buono della fede diventa anche il gustarlo e il farlo gustare.

La dottrina della fede va sempre inserita in un cammino che superi il personalismo.

Questi pilastri ci vengono indicati da questo santo, attento ai segni dei tempi, e disponibile a fare dei suoi doni un umile e nobile servizio al Regno di Dio.

Con l'ausilio della storia, nei suoi pro e contro, ecco che la dottrina della fede viene approfondita e viaggia nelle profondità e scandagliando l'orizzonte della sua immensità.

L'atteggiamento dello studioso/alunno del sole divino diventa allora quello della progressiva umiltà riconoscente e del farsi sempre più accogliente/recipiente della Verità che si dona.

Il passaggio nella Chiesa assume l'orma pasquale ogni volta che viene forgiato dallo Spirito, che viene riconosciuto come la stella che guida la cultura umana e divina che si incontrano lungo il tragitto.

Il senso della dottrina come comunione personale dell'umano e del divino acquista la dimensione della gioia e riesprime il cammino nella novità del processo umano, che solo allora può essere autenticato come progresso.

L'avventura della storia procede con la forza del propellente divino, che sgravita ogni tentativo di calamitare nel terreno il dono che si fa eterno e che a tale sfera è destinato.

Intraprendere l'avventura della bontà dell'intelletto diventa allora la benedizione concreta e adagiata nella carne dell'umanità, pur sempre sofferente e alla ricerca del senso della sua precarietà, ma illuminata ora da una dottrina fattasi preghiera.