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TESTO Un tesoro nascosto ... che pochi cercano

mons. Antonio Riboldi

XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (28/07/2002)

Vangelo: Mt 13,44-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 13,44-52

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Forma breve (Mt 13,44-46):

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Il Vangelo di oggi sembra fatto su misura per quello straordinario evento che è la Giornata Mondiale della Gioventù che quest'anno si chiude proprio oggi a Toronto in Canada.

Ho partecipato a parecchie di queste "giornate" e sempre mi sono convinto che è un momento in cui lo Spirito rivela al mondo come il futuro non è secondo i disegni di Dio, pare non contenga mai nulla di nuovo, ma è ripetitivo nello spegnere la speranza con le follie tipiche dell'uomo, che non ha scoperto e non ha voluto neppure cercare dove e in che consiste il "tesoro" di cui parla Gesù oggi nel Vangelo.

Ha sconvolto Parigi quattro anni fa la presenza di circa un milione di giovani una Parigi che appariva come un bellissimo manichino senza anima.

Sembrava davvero una città "morta alla speranza". Ma quel milione di giovani seppero darle un'anima ovunque. Non c'era luogo dove non ci si incrociava con la gioia, come se quei giovani avessero voluto dare un'anima o un supplemento d'anima non solo a Parigi ma al mondo.

Ed è ancora nel ricordo di tutti lo stupore della Giornata Mondiale celebrata due anni fa a Roma in occasione del Giubileo. Il mondo che non riesce mai a trovare le ragioni della fede e la bellezza che vi è in essa e come questa possa trasformare l'uomo e renderlo davvero una grande luce sul mondo, non seppe che farsi prendere dallo stupore e dire:

"Ma allora questa gioventù, che vive di fede e sa mostrare al mondo una bellezza ed una gioia sconosciuta, non è quella "dannata o fallita" di cui ci siamo quasi fatta una convinzione".

Questa gioventù è la novità del futuro; una novità che non ha bisogno di ricorrere ai tanti trucchi del consumismo fondato su facili illusioni: è una gioventù che narra con semplicità la sua fede, come fosse in possesso di un tesoro che dovrebbe essere alla portata di tutti; ossia la gioia della fede nel Cristo Risorto, che fa del nostro tempo "il dies domini", il giorno del Signore che non conosce tramonto.

Oggi, a Toronto, continua la festa di una gioventù che radunatasi da ogni parte del mondo, dà un calcio a ogni differenza, razza, nazionalità e si sente una cosa sola in Cristo...come una gioiosa famiglia quale dovrebbe essere l'umanità, se avesse fede.

Ma cosa spinge tanti giovani a interpretare la vita come una "festa" che conosce, se vogliamo, la durezza della croce, ma è sostenuta dalla gioia della Resurrezione?

Ho vissuto parecchie Giornate con loro, e per di più con un contatto diretto, essendo stato delegato a guidarli nella preparazione, nei vari luoghi con la catechesi.

Era insomma un "guardarli dentro". Non erano lì certamente per una avventura turistica. Troppo piena di sacrifici era la loro giornata: dal dormire per terra, a fare chilometri per essere presenti ai vari eventi; a stare più di 24 ore all'aperto, come a Tor Vergata o a Longcamps, in poco spazio, per assistere alla veglia ed alla Messa con il S. Padre.

Avevano fatto un cammino di fede, di ricerca di Dio, per trovare non solo il senso della vita ma la gioia di sapere "Per chi si vive e perché si vive".

"E' proprio della condizione umana, e in particolar modo della gioventù, cercare l'Assoluto, il senso e la pienezza dell'esistenza - scrive il S. Padre nel messaggio di preparazione a Toronto - Cari giovani, nulla vi accontenti che stia al di sotto dei più alti ideali!

Non lasciatevi scoraggiare da coloro che, delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più autentici del loro cuore. Avete ragione a non rassegnarvi a divertimenti insipidi, a mode passeggere e a progetti riduttivi.

Se conservate grandi desideri per il Signore, saprete evitare la mediocrità e il conformismo, così diffusi nella nostra società. Per quanti da principio ascoltarono Gesù, come anche per noi, il simbolo della luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla pienezza della conoscenza, impressi nell'intimo di ogni essere umano.

Quando la luce va scemando o scompare del tutto, non si riesce più a distinguere la realtà circostante. Nel cuore della notte ci si può sentire intimoriti ed insicuri e si attende allora con impazienza l'arrico dell'aurora.

Cari giovani, tocca a voi essere le sentinelle del mattino che annunciano l'avvento del sole che è Cristo risorto!"

Succede a tutti, quando perdiamo qualcosa che veramente vale per il valore o per il ricordo che porta con se, buttare per aria la casa, perdere persino la serenità, e la gioia spunta solo quando ciò che si è cercato viene ritrovato.

Solo allora si prova un sollievo che è come un ritorno alla vita.

Il segreto di questi meravigliosi giovani che erano a Parigi, a Campostella, a Roma ed in tanti altri posti, è di avere dato ascolto alla profonda sete che tutti abbiamo, quella di cercare la verità, la gioia della vita, che è solo Cristo, il vivere Cristo.

Ogni giovane potrebbe raccontare la sua storia di ricerca della verità della vita: magari incontrando una buona compagnia: o colpito da fatti che sono come un mosaico, che lo Spirito sa tessere con gli eventi della vita: un mosaico che occorre leggere con la fede o l'incontro con un Padre spirituale. Sono mille le strade che lo Spirito percorre nella vita dell'uomo per sollecitarlo a trovare il "Tesoro della fede".

Il Vangelo di oggi sembra fatto su misura per loro, ma anche per noi, che forse vorremmo essere a Toronto, ma dobbiamo accontentarci di ammirare l'evento attraverso i massmedia. "Se anch'io avessi avuto la forza di essere a Roma" mi confessava un giovane. "Ma sono un vigliacco trattenuto da mille paure, pur essendo convinto che là era il mio posto"!

Gesù disse alla folla: "Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Il Regno dei cieli, è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose: trovata una perla di grande valore, va vende tutti i suoi averi e la compra" (Mt.13,44-52)

E sicuramente il S. Padre oggi a Toronto, come faceva Gesù con i suoi discepoli, darà il mandato della missione: ossia fare conoscere a tutti le vie per arrivare a trovare il tesoro.

"E' l'ora della missione, scrive sempre il S. Padre. Nelle vostre Diocesi e nelle vostre parrocchie, nei vostri movimenti, associazioni e comunità il Cristo vi chiama, la Chiesa vi accoglie come casa e scuola di comunione e di preghiera.

Approfondite lo studio della Parola di Dio e lasciate che essa illumini la vostra mente e il vostro cuore. Traete forza dalla grazia sacramentale della Riconciliazione e della Eucarestia.

Frequentate il Signore in quel "cuore a cuore", che è l'adorazione eucaristica. Giorno dopo giorno, riceverete nuovo slancio, che vi consentirà di confortare coloro che soffrono e di portare la luce al mondo.

Sono tante le persone ferite dalla vita, escluse dallo sviluppo economico senza un tetto, una famiglia o un lavoro: molte si perdono dietro a false illusioni o hanno smarrito ogni speranza. Contemplando la luce che risplende sul volto di Cristo risorto, imparate a vostra volta a vivere come figli della luce e del giorno, manifestando a tutti che il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità".

E noi ci auguriamo che quella luce del G.M.G., che sprigionerà a Toronto, oscurando la falsa luce del mondo, rimanga e giunga a tutti, svelando i tempi nuovi di Dio.

 

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