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TESTO Commento su Giovanni 6,51-58

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Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno A) (26/06/2011)

Vangelo: Gv 6,51-58 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

COMMENTO ALLE LETTURE

a cura di don Giampaolo Perugini

L'abitudine

"L'uomo è un essere che si abitua alle cose straordinarie... L'uomo si abitua; ed anche a riguardo di realtà che eccedono la sua consueta capacità di comprensione, egli le considera spesso normali e come contenute nell'involucro puramente verbale che le qualifica, senza più attribuire e riconoscere la esuberante ricchezza di significato interiore loro proprio. Così avviene sovente a noi per questo ineffabile sacramento dell'Eucaristia" (Paolo VI, Omelia per la solennità del Corpo e Sangue di Cristo, 12 giugno 1977).

Non è per fare il lamento - sempre fastidioso o perfino odioso - sulla situazione. Tanto meno per giudicare nessuno! Tuttavia vedendo il modo in cui molti cristiani - giovani o adulti - si accostano all'Eucaristia quasi prendessero distrattamente una caramella; oppure considerando la facilità con cui si salta la Messa domenicale soprattutto d'estate; ma anche osservando sacerdoti - pure molto bravi - celebrarla in modo sbrigativo e senza alcun coinvolgimento emotivo, viene da pensare che le parole di Paolo VI siano più attuali che mai.

La meraviglia, invece, è la prima forma di accoglienza del mistero... Prima ancora di capire cosa significa, come opera, perché Gesù l'ha istituita, cosa produce l'Eucaristia... prima di viverla in tutte le sue implicazioni, bisogna ogni volta sorprendersi! Bisogna meravigliarsi di ricevere la persona stessa di Cristo (il suo Corpo e il suo Sangue) e con Lui la Santissima Trinità, e con Essa l'amore divino e la vita per l'eternità!!! Bisogna MERAVIGLIARSI di celebrare il memoriale (cioè di essere contemporanei) della passione, morte e risurrezione di Cristo! E mi sembra sia proprio questa meraviglia il senso e il legame di tutte le letture di oggi e della bellissima sequenza (Lauda Sion) scritta da San Tommaso d'Aquino!

«Come può costui darci la sua carne da mangiare?» (Vangelo). Anche se espressa in forma negativa, cioè di scetticismo e rifiuto, questa frase che troviamo nel Vangelo a seguito della rivelazione e provocazione di Gesù, è comunque un'affermazione che indica una grande meraviglia! Noi oggi forse "crediamo" senza problemi a Gesù presente nell'Eucaristia ma non siamo più capaci di meravigliarci come invece vediamo fare ai bambini che ricevono per la prima volta la Comunione! Ci siamo talmente "abituati" alle cose grandi, che esse non ci dicono più nulla e, forse anche per questo motivo, non incidono in modo rilevante nella nostra vita. Nel tentativo - desiderio di recuperare, se possibile, la meraviglia... vi racconto un miracolo eucaristico (il primo di una lunga serie) avvenuto a Lanciano tra il 730 e il 750.

Il miracolo di Lanciano

Questo è il fatto. Un monaco basiliano - sacerdote molto colto - aveva cominciato a dubitare che nell'Eucaristia ci fosse realmente il Corpo e il Sangue di Cristo. Chi di noi non ha avuto almeno una volta questo dubbio? In fondo la forma, il colore e il sapore dell'Ostia consacrata è sempre quello del pane! Non succede niente di particolare... Magari la comunione è piuttosto un modo di ricordare Gesù e il suo gesto di offrirsi in sacrificio per noi! Possibile che Dio in persona sia presente proprio qui davanti a me e contenuto in questa particola? Era gradualmente sempre più torturato dal dubbio e non sopportava quasi più di celebrare la Messa in queste condizioni, sentendo come di recitare una parte. Un giorno al momento della consacrazione l'ostia si trasforma in una fetta di carne e il vino nel calice diventa sangue. Potete immaginare lo sconcerto, la paura mescolata a gioia, la meraviglia!!! Si gridò al miracolo e le reliquie vennero conservate e poi racchiuse in un apposito reliquiario. Ma questo fatto è avvenuto più di 1200 anni fa. Se fosse solo una tradizione? Se fosse un macabro prelievo di materia organica da un animale o da un cadavere spacciato poi per miracolo?

Gli esami scientifici

Forse il vero miracolo, quello che deve suscitare in noi la commozione e la meraviglia, è avvenuto quando la scienza si è occupata del caso...

Il compito fu affidato al dott. Edoardo Linoli, capo del servizio all'ospedale d'Arezzo e professore di anatomia, di istologia, di chimica e di microscopia clinica, coadiuvato del prof. Ruggero Bertelli dell'Università di Siena. Il dott. Linoli effettuò dei prelevamenti sulle reliquie, il 18 novembre 1970, poi eseguì le analisi in laboratorio. Il 4 marzo 1971, il professore presentò un resoconto dettagliato dei vari studi fatti.
Ecco le conclusioni essenziali:

1. La carne è veramente carne umana costituita dal tessuto muscolare striato del miocardio. Cioè, in parole semplici, è una fetta di cuore!

2. Il sangue è vero sangue umano: l'analisi cromatografica lo dimostra con certezza assoluta e indiscutibile.

3. La prova immunoematologica permette di affermare con tutta oggettività e certezza che ambedue appartengono allo stesso gruppo sanguigno AB (lo stesso rinvenuto sulla Sindone).

4. Le proteine contenute nel sangue sono normalmente ripartite, nella percentuale identica a quella dello schema siero-proteico del sangue fresco normale! Considerate, cari amici, che il sangue non si può conservare ancora oggi perché le sue caratteristiche chimiche e fisiche cambiano appena uscito dal corpo umano! Parliamo di cinque grumi di sangue, scuri e duri come sassi, vecchi di 1200 anni, che all'analisi risulta avere le stesse caratteristiche del sangue vivo!!! Inoltre, come afferma il dott. Linoli, "se il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, si sarebbe ancora più rapidamente alterato, per deliquescienza o putrefazione".

5. Nessuna sezione istologica ha rivelato poi traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservatrici utilizzate nell'antichità allo scopo di mummificazione. Non sono stati rilevati altresì batteri o microrganismi, muffe o altri agenti di contaminazione o decomposizione nonostante si tratti di sostanza organica lasciata allo stato naturale per secoli, esposto agli agenti fisici atmosferici e biochimici.

Nuovo esame scientifico. La relazione del prof. Linoli fu pubblicata in Quaderni Sclavo, in Diagnostica, 1971, fasc. 3 (Grafiche Meini, Siena) e suscitò un grande interesse nel mondo scientifico. Nel 1973, il Consiglio superiore dell'Organizzazione mondiale della Sanità, (O.M.S. si tratta di un organismo dell'O.N.U.) nominò una commissione scientifica per verificare, mediante esperimenti di controllo, le conclusioni del medico italiano. I lavori durarono 15 mesi con un totale di 500 esami. Le ricerche furono le medesime di quelle effettuate dal prof. Linoli, con altri complementi. La conclusione di tutte le reazioni e di tutte le ricerche confermarono ciò che già era stato dichiarato e pubblicato in Italia. In maniera precisa, fu affermato che la conservazione dei frammenti prelevati a Lanciano dopo quasi dodici secoli, in reliquiari di vetro e in assenza di sostanze conservanti, antisettiche, antifermentative e mummificanti, non è scientificamente spiegabile: infatti, i vasi che racchiudono queste reliquie non impediscono l'accesso dell'aria e della luce né l'entrata di parassiti d'ordine vegetale o animale, veicoli ordinari dell'aria atmosferica. In quanto alla natura del frammento di carne, la commissione dichiara senza esitazione che si tratta di un tessuto vivente perché risponde rapidamente a tutte le reazioni cliniche proprie degli esseri viventi. Il profilo delle frazioni proteiche del siero è sovrapponibile con quello di un campione di sangue fresco. Questo responso perciò conferma pienamente le conclusioni del prof. Linoli. L'estratto-riassunto dei lavori scientifici della Commissione Medica dell'OMS e dell'ONU, pubblicato in dicembre 1976 a New York e a Ginevra, dichiara nella conclusione che: "La scienza, consapevole dei suoi limiti, si arresta davanti all'impossibilità di dare una spiegazione".

La meraviglia

Pensate se fra qualche minuto, durante questa Messa, al momento della consacrazione, avvenisse ciò che è avvenuto a Lanciano! Pensate se al momento della Comunione mettessi nelle vostre mani o sulla vostra bocca una fettina di cuore vivo ancora pulsante! Molti di voi si prostrerebbero a terra, altri svenirebbero per l'impressione... Eppure è quello che avviene! Anche se - e per fortuna - non lo vediamo! Gesù aveva detto ascendendo al cielo: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Non era un modo poetico di dire... È la verità dell'Eucaristia! Nel Vangelo il Signore avrebbe potuto attutire almeno un poco l'impatto di questa verità, magari usando altre parole oppure spiegandole in modo più comprensibile... E invece insiste con un linguaggio duro, per così dire: nudo e crudo. "In verità, in verità io vi dico: (1) se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. (2) Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché (3) la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. (4) Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui". Quattro volte di seguito!

Mangio la Sua Carne, bevo il Suo Sangue... Mi può fare impressione, ma questa è la verità.
E guai a me se non ne ho meraviglia!

Come è possibile che avvenga tale trasformazione e il nostro reale coinvolgimento? La risposta è nelle parole: "sacramento, simbolo, rito, memoriale" (cfr Colletta). Ma non c'è il tempo di spiegarle. Sarebbe bene che fuori dalla Messa le approfondissimo insieme.

Cosa produce l'Eucaristia? Lo dice San Paolo nella seconda lettura e lo spiega l'invocazione allo Spirito Santo (Epìclesi) nella preghiera eucaristica: comunicando al Corpo di Cristo noi diventiamo sempre più un solo corpo. Il fine della Comunione con Dio attraverso l'Eucaristia (cioè il Corpus Domini) è l'unione con Dio e l'unità tra di noi a immagine e somiglianza della SS. Trinità. Se, infatti, l'amore di Dio non entra costantemente in noi e ci dona la sua forza onnipotente, noi non siamo capaci di amarci gli uni gli altri! Anche la famiglia non potrà rimanere unita senza la Comunione Eucaristica, perché gli egoismi e le contraddizioni di ognuno faranno scontrare o allontanare prima o poi l'uno dall'altro.

Dalla prima lettura capiamo che l'Eucaristia è il viatico (nutrimento) che Dio ci dona per affrontare il cammino su questa terra e per superare le difficoltà del deserto al quale sovente questa vita assomiglia. Proprio come nel deserto si sperimentano una fame e una sete da morire, così anche noi sperimentiamo nella vita la fame di felicità e la sete d'amore. Senza l'Eucaristia si muore di tale fame e sete. Come il mangiare e il bere permettono all'organismo di mantenersi in vita, di svilupparsi e crescere, così il Corpo e il Sangue di Gesù permettono al nostro essere di sussistere e alla nostra umanità di assimilarsi alla divina-umanità di Cristo. La vita in Cristo è la nostra terra promessa, la sua vita eterna è la nostra vera patria.

Il Vangelo, soprattutto, ci dice che l'Eucaristia è la medicina contro la morte, è il farmaco d'immortalità. La Parola di Dio è la vita. Cristo Gesù è la Parola di Dio Padre fatta carne. Senza di Lui non possiamo fare nulla. Senza di Lui moriamo abortiti, prima ancora di vedere la luce. Non importa se viviamo pieni di soddisfazioni o pieni di soldi. Prima o poi moriamo di malattia o di vecchiaia, di delusione o di paura, di solitudine o di rabbia... Senza l'Eucaristia non c'è speranza per noi, non ci può essere nessuna fede, non può sussistere alcun vero amore. Senza l'Eucaristia noi siamo dei condannati che aspettano nel braccio della morte. Senza l'Eucaristia la nostra vita è supplizio. Senza l'Eucaristia oltre la morte non c'è niente. Senza l'Eucaristia la morte vincerebbe sulla vita, e con la morte finirebbe tutto. Davvero un valido motivo per impazzire. Ecco. Possa questa processione, ogni adorazione e ogni celebrazione eucaristica suscitare ed essere espressione di grata, commossa, meraviglia!

 

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