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TESTO La Chiesa dello Spirito: unità nella diversità

Gaetano Salvati

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (12/06/2011)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

La prima lettura, tratta dal secondo capitolo del libro degli Atti degli Apostoli, continua la narrazione del quadro precedente, in cui san Luca descrive la comunità dei discepoli che si radunava dopo l'Ascensione di Gesù (At 1,12-14). Tale descrizione è ricca di particolari: vi è un luogo, il Cenacolo; ci sono gli Undici Apostoli; Maria, la madre del Signore; alcune donne. Questa comunità si raduna nel Cenacolo la mattina della festa ebraica di Pentecoste, nella quale si faceva memoria dell'Alleanza di Dio sul Sinai (Es 19). Il patto antico, secondo il libro dell'Esodo, fu descritto attraverso una manifestazione terrificante del Signore: Dio era sceso nel fuoco e tutto il monte tremava (cfr. Es 19,18). Il vento e il fuoco li ritroviamo nella Pentecoste del Nuovo Testamento ma senza eco di terrore. Il fuoco, che si manifesta attraverso lingue, si posa sui discepoli, i quali "furono pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue" (At 2,4). È nell'evento di Pentecoste che la Chiesa viene costituita dalla forza dello Spirito. È solo lo Spirito di Cristo che crea unità nella comunità. Infatti, lo Spirito Santo, generatore di unità nell'amore, attua la reciproca accettazione delle diversità di ciascuno.

Radunata dallo Spirito, la Chiesa è Corpo di Cristo. Infatti, Colui che ha "raccolto" Israele, formando la comunità dei discepoli, il Galileo, costituito Signore e Cristo, il Risorto, ha trasformato la vita dei discepoli. L'immagine della Chiesa Corpo di Cristo è fondata da questa profonda relazione con il Crocifisso Risorto (1 Cor 6,15-17; 10,17; 12,12-27; Rm 12,4). Secondo la riflessione paolina, espressa nella Prima Lettera ai Corinzi, l'idea di corpo viene a significare il rapporto dei membri della Chiesa fra di loro. In Cristo, i membri sono un vero corpo, ciascuno secondo il dono ricevuto dallo Spirito, svolgendo il ministero che gli è stato affidato.

Ma, in che modo la Chiesa si presenta, nella sua unità, nella storia come popolo di Dio, adunato dallo Spirito? La Chiesa è il Corpo di Cristo arricchito dei doni dello Spirito in tutte le membra e nel quale ciascuno è chiamato a mettere a disposizione degli altri il dono ricevuto. Tutti i battezzati sono convocati dallo stesso Spirito alla responsabilità, ad offrire se stessi come vittima gradita a Dio (Rm 12,1). Solo in questo modo, la Chiesa, vivificata dallo Spirito, cresce nella storia compatta e articolata dall'Amore trinitario. A Pentecoste, allora, si rivela il connubio fra lo Spirito e la Chiesa, cioè l'intreccio fra molteplicità e unità. La seconda lettura parla dell'armonia dei diversi carismi nella comunione dell'unico Spirito. Ma già nel libro degli Atti questo intreccio è palese. Nell'evento di Pentecoste tante lingue e culture appartengono alla Chiesa, costituiscono parte essenziale della fede: ciò dimostra che la Chiesa è sempre stata "Cattolica", universale, e mai particolare. La Chiesa che nasce a Pentecoste è la Chiesa universale, diffusa in tutto il mondo: Comunità particolari che sono tutte attuazioni dell'unica Chiesa di Cristo.

Cari fratelli, il Vangelo di Giovanni offre una parola che si accorda bene con il mistero della Chiesa creata dallo Spirito: "pace" (Gv 20,19). L'espressione, "pace a voi" (Gv 20,19), non è solo un saluto: è il dono che il Signore fa alla Chiesa. La Comunità dello Spirito, coerente con l'insegnamento del suo Maestro, deve essere segno e strumento della pace; testimone della vittoria di Cristo sulla morte (sul peccato); presenza gioiosa nel mondo.

Come nel giorno di Pentecoste, alimentiamo la nostra fede con la preghiera assidua e comunitaria, perché lo Spirito di Cristo possa rinnovarci e aprire i nostri cuori all'opera di

salvezza che è per tutti e si ripresenta attraverso l'impegno di ciascuno: "coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati" (Gv 20,23).

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