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Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (12/06/2011)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,19-23

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Che entri il prossimo concorrente!

Che entri alla fine di questo giorno di Pasqua per sconvolgere (almeno un poco dai!) le nostre vite, le nostre frivolezze pastorali, liturgiche o catechetiche!

Eh già amici! Eccoci a Pentecoste, alla sera di quello stesso giorno con cui abbiamo iniziato questo tempo durato cinquanta giorni. Eccoci alla sera di Pasqua, là dove avevamo iniziato. Lui se ne va eppure rimane, ci siamo detti la scorsa settimana.

Eccoci ancora chiusi con le porte sbarrate ed i nostri cuori che proprio vogliono starsene a pompare aria fritta invece che sangue.

Eppure cinquanta giorni non sono pochi! E c'è della vita in queste settimane, c'è la nostra passione per star dietro a questo Dio che cammina, c'è una santa testardaggine nel rialzare la testa e credere che i deserti possano fiorire, le notti si possano tramutare in albe perenni. C'è la nostra vita di queste settimane di conversioni alla primavera: insieme al Risorto abbiamo osato credere che i germogli siano in grado di vincere l'aridità della vita!

Coraggio, ringraziamo il nostro Dio per quanto ci fa camminare e crescere nella fede!

Ma oggi celebriamo la solennità della Pentecoste! Dunque? Per capirci: noi lo Spirito Santo già ce l'abbiamo. Abita i nostri cuori dal Battesimo. Suvvia, anche da prima: che il Padre non è mai stato avaro del suo Spirito. Però ce ne dimentichiamo, tutto qui. Ed è proprio qui che ci viene in aiuto la liturgia, che non è una sacra rappresentazione di un evento avvenuto un sacco di tempo fa ad alcuni matti chiusi nel cenacolo. Buon per loro, ma noi?!

Lo Spirito si fa operativo qui ed ora amico! E' proprio ora e proprio qui che lo Spirito Santo viene a scuoterci dalla nostra sonnolenza, che fa diventare la Parola vita vera. La mia e la tua.
Invocalo, invochiamolo insieme!

Salga come unico canto la nostra invocazione! Vieni Spirito gagliardo, dissipa la mia inerzia ed il mio scarso coraggio di testimoniarti.

Spazza la mia paura di scendere nelle piazze di questo mondo senza altra arma che il vangelo, senza altra torcia che la tua luce, senza altra bussola che la sola Parola. E te come fratello. Perché la nostra fede non è fatta per solitari!

Ah lo Spirito Santo ci fa entrare in un'altra geografia, cambia tutto.

Si, sento il bisogno vitale di invocarlo con forza, gridando. Eppure anche in silenzio. Lo invoco in tutti i modi. Ne ho bisogno io, ne hai bisogno tu, ne ha bisogno la nostra Chiesa.

Vieni e soffia ancora Spirito di Cristo risorto!

Ridateci quel Concilio che nessuno di noi ha in realtà mai vissuto.

Ridateci quel tempo in cui nella Chiesa lo Spirito si vedeva, si sentiva, si toccava. Ridateci quello spirito che osava toccare una liturgia secolare, che spingeva la chiesa nel mondo e non di fronte ad esso.

(A proposito, Gesù quando viene nel cenacolo si mette in mezzo. Mi fa morire questa espressione: venne Gesù e stette in mezzo a loro. Capito? E s t e t t e i n m e z z o a l o r o.......... Esse ti e doppia ti e i enne emme e doppia zeta o a elle o erre o).

Ridateci la primavera dello Spirito Santo che rende nuovo ogni giorno!

Dove sei? Dove sei nascosto Spirito Santo? Dove sei finito vento che si abbatte impetuoso? Dove sei che basta parlare accostare l'aggettivo impetuoso all'evangelizzazione che tutti se la scappano. Dove sei fuoco che ricostruisce nell'umanità la capacità di parlarsi e di comunicare? Dove sei fiamma viva che brucia le mi tiepidezze e dissipa le mie comode posture sacerdotali? Dove sei tu che vuoi l'uomo nuovo ogni giorno? Che non aneli ad altro che vedermi fresco e vivo?

Perché il modo di dire che si può essere sempre "giovani dentro" a me parrebbe una cosuccia saggia assai! Oggi si vuole rimanere giovani fuori, il dentro non interessa più.

E lo Spirito Santo è invece un tipo che gli piace il dentro: lì, nel profondo di noi lui spariglia le carte, mescola le certezze, ci inietta quel fremito divino che ci conduce a non adagiarci passivamente alla vita! Ma a combattere la buona battaglia della fede! La vita è anche combattere: niente armi grazie, la violenza cerchi alloggio altrove. No, la vita è combattere perché la pace che ci dona Cristo Risorto cammini a braccetto con la giustizia! Perché ci tolgano il pacifico sonno la consapevolezza delle ingiustizie di questo mondo che dipendono dal nostro stile di vita. Sì, la pace di Cristo ci fa perdere il sonno alla vista dei corpi che riaffiorano dai mari mediterranei di questi giorni, perché chiamati a costruire un mondo diverso, il regno di Dio su questa terra non nella comodità dell'al di là che non ci tocca.
Dove sei Spirito?

Vieni. Vieni ed insegnami Gesù.
Vieni tu che mi rendi presente Cristo Risorto qui ed ora!

Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi... detto questo soffiò su di loro.
Soffia qui ed ora su di me, su di te.
Allora la vita mia rifiorisce. Allora tutto è nuovo.

Ed è inaspettatamente la notte di Pasqua.

Ed ogni mattino è il mattino di Pasqua.
Allora esco. Di nuovo in cammino, uomo nuovo nello Spirito.
Buon mattino di Pasqua.
Ci si vede in piazza.


ocio75@gmail.com

 

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