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TESTO Un vento impetuoso

mons. Roberto Brunelli

Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (12/06/2011)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Prima di tornare al Padre suo, davanti agli apostoli Gesù ha pronunciato due espressioni che, in bocca a chiunque altro, sarebbero tra loro inconciliabili: "Vado a prepararvi un posto" e "Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo". Dunque, va o resta? La risposta è nella celebrazione di oggi, solennità di Pentecoste. Gesù torna al Padre e, carico del merito di aver compiuto la sua missione, può predisporre per quanti vogliono essere suoi amici un posto accanto a sé; ma in attesa che giungano ad occuparlo non li lascia soli: in tutti si fa presente, donando loro il costante sostegno dello Spirito Santo. Il vangelo odierno (Giovanni 20,19-23) ne cita la prima effusione: comparendo agli apostoli qualche ora dopo essere risorto, Gesù "soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo". Il dono fu rinnovato cinquanta giorni dopo, cioè appunto a Pentecoste, quando "venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo" (prima lettura, Atti 2,1-11). Quella volta il dono avvenne in forma clamorosa, perché tutti se ne rendessero ben conto, e in una forma che, per una volta, lasciasse intuire la sua forza travolgente. In seguito la Scrittura parla di altre effusioni dello Spirito sui credenti, avvenute però in modo non sensibile, come è normale per gli eventi e le realtà relativi alla fede, e come continua ad avvenire per tutti i cristiani, i quali ricevono la forza dello Spirito Santo principalmente con il battesimo, la cresima e gli altri sacramenti.

Con il dono costante dello Spirito, Gesù mantiene la sua promessa di essere con noi. A chi, trattandosi di un dono invisibile e impalpabile, si chiedesse se e come sia possibile rendersene conto, una delle risposte è data dalla storia. Dai tempi della Pentecoste sono trascorsi duemila anni, durante i quali tanti regimi potenti e all'apparenza invincibili sono crollati come castelli di carte, mentre la Chiesa è ancora in piedi e in continua espansione, malgrado continue persecuzioni esterne e tradimenti interni: come si può spiegare, se non con la presenza in essa di una forza divina?

Quella forza opera in modi diversi, in quanti vivono nella fede e sono dunque disponibili a lasciarsi plasmare dallo Spirito che è loro donato. Ne parla la seconda lettura di oggi (1Corinzi 12,3-13), dapprima richiamando quanto è comune a tutti i beneficiari: "Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito (per formare) un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito", senza il quale non possiamo avere e proclamare la fede: "Nessuno può dire: ‘Gesù è Signore', se non sotto l'azione dello Spirito Santo". Detto questo, l'apostolo spiega poi che, come nel corpo le varie membra svolgono funzioni diverse a vantaggio le une delle altre, così, per opera dello Spirito Santo, avviene nelle varie componenti della Chiesa, corpo di Cristo. Dice: "Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune".

In altre parole, lo Spirito Santo raggiunge i componenti della Chiesa e li muove dall'interno, ciascuno secondo le proprie capacità (Paolo li chiama carismi, il vangelo li chiama talenti: tutti ne sono dotati), per un fine comune, che è quello di realizzare gli scopi per cui la Chiesa è stata istituita. Solo così, lasciandosi guidare dallo Spirito, gli amici di Gesù possono aspirare con fiducia al posto preparato per loro.

 

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