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TESTO Andate e predicate il Vangelo

don Luigi Trapelli

Ascensione del Signore (Anno A) (05/06/2011)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Il periodo della presenza di Gesù con i suoi discepoli termina con l'ascensione di Gesù al cielo, che precede di pochi giorni l'effusione dello Spirito Santo. Gesù sale al cielo per rendere i discepoli a loro volta liberi e responsabili di portare avanti il Suo messaggio. Gesù, però, sarà sempre vicino con la Sua presenza e il dono dello Spirito.

Il finale del Vangelo di Matteo di oggi, ci presenta l'ultimo incontro di Gesù con i suoi discepoli sul monte della Galilea. Sono gli stessi luoghi nei quali Gesù aveva predicato la buona novella. I discepoli si prostrano, lo adorano, però alcuni hanno dei dubbi. Anzi la traduzione più corretta sembra essere un'altra. Proprio mentre i discepoli si prostrano, hanno dei dubbi. Nell'atto di massima adorazione, i discepoli sperimentano la fatica di essere cristiani.
Quante volte succede anche noi mentre si prega!!
Sarà veramente Lui il Risorto?
Come faremo ora senza di Lui?

Perché ci lascia qui soli e quale può essere oggi il nostro destino?

Eppure Gesù invita i discepoli di allora e di oggi con la Sua parola ad andare e battezzare con un insegnamento che confermi tale conversione. La missione è quella di fare discepoli. La grande certezza è che Gesù non ci abbandona mai, anzi ci è vicino fino alla fine del mondo.

Ricavo alcuni spunti di riflessione.

1) I discepoli adorano e hanno dei dubbi. E' in fondo la situazione della Chiesa di sempre. Quante domande ci poniamo noi oggi.

Perché il lavoro non va nel senso giusto, perché quel problema famigliare, quella fatica a rapportarmi con quella persona e poi sembra che il Signore sia distante da noi.

Mentre adoriamo, abbiamo dei dubbi, che però sono anche positivi. Comprendiamo che essere cristiani è maturare e porsi in discussione, non pensando alla fede come qualcosa di scontato.

2) Nonostante i nostri dubbi, Cristo ci invita alla missione.

La pastorale oggi non è quella del "Venite", ma quella dell'"Andate". Siamo invitati comunicare il Vangelo che abbiamo ricevuto ai nostri fratelli, coinvolgendoli in qualche iniziativa e comunque nel rapporto interpersonale. Il nostro stile di vita non può non contagiare altre persone, mirando sempre alla libertà di ogni persona.

3) Il Signore in questo cammino non ci abbandona mai e assiste la nostra missione. Gesù ci accompagna con la sua Chiesa e accompagna ciascuno di noi nel proprio cammino. Tutto ciò che noi compiamo è un qualcosa che rimane per sempre, è un pezzo di storia che doniamo a chi viene dopo di noi. Per questo ci impegniamo a fare bene le nostre cose. Gli ideali che uno persegue, se sono condivisi da altre persone, continuano sempre a maturare e a crescere.

In questo giorno dell'Ascensione siamo chiamati ad interrogarci sul senso della nostra vita, sullo scopo di quello che facciamo, con l'invito alla preghiera per tutti coloro che hanno rischiato e rischiano tuttora per gli ideali di giustizia che Cristo ci ha predicato.

 

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