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TESTO Io sono con voi tutti i giorni

don Luca Orlando Russo

Ascensione del Signore (Anno A) (05/06/2011)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Siamo soliti titolare la solennità odierna "Ascensione del Signore" al cielo. Un'analisi dei testi che ci narrano dell'evento (Mc 16,19; Lc 24,51; At 1,2.9) fanno uso, però, di verbi ("fu assunto"; "fu portato"; "fu elevato") che hanno come soggetto Dio-Padre. Sarebbe, allora, più giusto parlare di Assunzione del Signore Gesù al cielo, mettendo l'accento, come fanno i testi citati, più sull'opera del Padre e sulla docilità di Gesù che sul potere, che comunque rimane, dato dal Padre al Figlio di ritornare là dove era venuto.

L'opera del Padre, nello Spirito Santo, si compie pienamente nella vita di Gesù proprio attraverso l'Ascensione. Quel Gesù che è stato pienamente "glorificato" nella morte e risurrezione ora gode fino in fondo i frutti di questa glorificazione. L'Ascensione è il frutto maturo della Pasqua, la "gloria" del Crocifisso-Risorto ora è pienamente manifesta. Il Figlio Uomo-Dio "siede" accanto al Padre nella gloria del cielo e, dopo di lui, anche le sue membra lo seguiranno.

La promessa che l'Ascensione porta con sé è per noi veramente grande: Dio ci chiama a condividere la sua stessa gloria. Egli ci ha creati per farci dono della sua stessa Vita, per condividere con noi il suo trono. La diffidenza che nutriamo nei confronti del Signore, e che ci fa vacillare nella speranza, non ci permette di vivere sempre con la certezza che il futuro che ci sta davanti è un futuro glorioso. Non abbiamo motivo di disperarci, di deprimerci come ci capita spesso, perché non sappiamo a cosa andiamo incontro. A dispetto di ogni previsione catastrofica, di ogni pessimismo, di ogni profezia di sventura, Dio ci ha fatto dono del suo Figlio, che, nostro Capo, ci ha preceduto nella pienezza della gloria e attende che tutte le membra del Corpo siedano insieme con Lui nel cielo.

Cristo ascende a quel cielo da dove è disceso in obbedienza a Colui al quale, «entrando nel mondo, dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà... e, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di Dio, aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi piedi» (cfr Eb 10,5-14). Vi è disceso solo ora vi sale portando con sé una moltitudine di fratelli che si è acquistato a prezzo del suo sangue e per i quali ora intercede chiedendo in loro favore la perenne effusione dello Spirito Santo perché là dove è il Capo siano anche le membra. E allora la gloria sarà piena!

Davvero non mancano i motivi per fare festa, per gioire e per "rendere grazie" a Dio!

 

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