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TESTO Commento su Matteo 28,16-20

Omelie.org (bambini)  

Ascensione del Signore (Anno A) (05/06/2011)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Oggi è una Domenica molto speciale per noi cristiani: festeggiamo la salita al Padre di Gesù Risorto!

Pensate che, da bambina, alla parola Ascensione (termine che indica la festa odierna) io associavo il verbo scendere, e quindi non capivo come mai tutti continuavano a dire che Gesù saliva al cielo! Soltanto dopo alcuni anni mi venne data la spiegazione corretta e cioè che la parola deriva dal latino e dunque il significato è salire.

Lasciamo ora i dettagli linguistici. La liturgia di questa solennità ci propone il racconto preso dal Vangelo di Matteo e dagli Atti degli Apostoli: è curioso che è la fine del Vangelo e l'inizio del libro degli Atti. Già, perché è proprio l'inizio della formazione della comunità cristiana.

Nel racconto dell'evangelista Matteo, Gesù dà un appuntamento ai suoi discepoli, in Galilea, per l'ultimo saluto e per affidargli il compito più importante, cioè portare a tutte le genti la Buona Notizia! Così è l'ultima volta che gli apostoli lo vedono faccia a faccia... e allora, potremmo chiederci, come mai la Chiesa fa festa?

Ci sarebbe da piangere! Tutti penso, che alla perdita di un proprio caro si disperano e qui si tratta non di un amico o parente, ma del Maestro e Signore! Parliamo di Gesù!

Io personalmente ero tristissima l'ultimo giorno di scuola elementare al pensiero che non avrei più avuto come insegnante il mio maestro, di cui ricordo ancora i consigli, i rimproveri...!
Immaginiamoci gli apostoli che perdevano il Maestro!

Leggendo bene però, subito notiamo che questo non è un addio. Gesù infatti ha detto loro: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Ma da quel momento in poi, come è stato presente Gesù tra gli apostoli? E come è presente tra noi oggi che siamo suoi discepoli?

Per rispondere prestiamo attenzione ancora una volta alle parole di Gesù. Egli affida loro una missione, di "fare discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato". Ecco dunque dove possiamo sentire la Sua presenza e vicinanza: ogni volta che "insegniamo" Gesù, cioè che parliamo di lui e lo facciamo conoscere agli altri! Lui è con noi quando ci accostiamo agli altri volendo facilitare l'incontro con Gesù, non solo con le parole, che tante volte non vengono ascoltate, ma coi gesti, l'attenzione, la cura che diamo a chi incontriamo.

Come, ad esempio, quando camminando per strada una persona che non conosciamo ci chiede un'indicazione stradale e prima che vada via ci assicuriamo che abbia compreso bene. Oppure quando, prima di accusare un compagno o di giurargli vendetta, ci fermiamo e lo guardiamo negli occhi e ci rendiamo conto che anche lui ha bisogno di amore e perdono come noi. In queste e altre circostanze possiamo mostrare a coloro che incontriamo il volto di Gesù Risorto. Un volto sereno e gioioso, pronto ad accogliere e perdonare. Un volto che rassicura e incoraggia nei momenti di difficoltà.

Luca, negli Atti degli Apostoli, ci ha lasciato un'indicazione preziosa su come Gesù è presente nel nostro cuore. Riporta un'altra Parola che il Signore ha rivolto agli apostoli: "riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi". Lo Spirito è la presenza viva di Cristo in noi.

Ecco allora perché oggi è una grande festa per tutti noi: noi siamo abbandonati, il nostro Dio è vivo e presente in mezzo a noi!

Durante questa settimana possiamo provare a far spazio nel silenzio e nell'intimità del cuore, a questo soffio di Dio, che ci guida, ci consiglia e dà al nostro volto lo sguardo bello e accogliente di Gesù.
Commento a cura di Daniela De Simeis

 

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