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TESTO Io sono con voi: andate!

don Carlo Occelli   Jesus Inside

Ascensione del Signore (Anno A) (05/06/2011)

Vangelo: Mt 28,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,16-20

16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Partiamo dalla fine

Perché è tutto ha inizio dalla fine bellissima, dall'epilogo che epilogo non è.

La storia non termina lì, perché proprio lì dove ti aspetteresti i titoli di coda inizia un mondo nuovo, una vita nuova.

"Io sono con voi". Si certo lo sappiamo Gesù, però...

Oggi non osiamo più nella vita, non credete? Non osiamo più sognare un mondo diverso. Una vita diversa. Noi stessi diversi, finalmente noi.

Non osiamo più credere a un Dio che se ne va ma non se ne va!

Finezza della liturgia, del vangelo di Matteo. Perché certo noi festeggiamo l'ascensione di Gesù al cielo, ce lo racconta la pagina degli Atti degli apostoli, eppure anche il fatto che lui rimane qui. Alla fine della storia che ci è stata raccontata, l'autore non pensa alla fine di tutto. Della serie: Che tristezza, il Maestro se ne va. E sarebbe normale avere questi pensieri.

No, Matteo ha il fuoco del risorto dentro: non ricordate che lui è sempre con noi? Sembra voler ricordare al suo lettore credente.

Così è iniziata l'avventura di questa Chiesa duemila anni fa.

E' una fine che è un inizio, appunto. Nella pagina degli Atti viene raccontato l'esperienza dei discepoli che, mentre Gesù sale al cielo, se ne stanno con il naso all'insù. Appaiono allora due uomini con le bianche vesti che dicono: Uomini di Galilea perché state a guardare il cielo?
Ragazzi, giù con questo naso che inizia una nuova vita!

Io sono con voi tutti i giorni. Sul serio? Ma sul serio serio?

Era iniziato così il vangelo, ricordate? Con l'annuncio della nascita di un bimbo a Maria: a lui sarebbe stato dato il nome Emmanuele, che significa Dio-con-noi.

Ne sono passati di giorni da quell'annuncio, ecco che Matteo ci riconsegna il volto di un Dio che è con noi!

Cosa si saranno detti dopo gli undici? Con che intensità si saranno guardati? Quale emozione li avrà abitati? Lo sappiamo dagli Atti degli Apostoli. Inizia una storia nuova. Inizia un mondo nuovo, perché quegli uomini sono nuovi. Non hanno più paura, non vogliono più tacere.

Evviva, amici! Gesù è con noi, con te. Di cosa dobbiamo temere?

Oseremo allora non tacere? Oseremo sognare un mondo nuovo perché abitati da quello Spirito che è sempre novità? Oseremo scendere nelle nuove piazze ed annunciare che Cristo è risorto? Oseremo farlo lottando per la liberazione di ogni uomo da qualsiasi forma di oppressione?

Io sono con voi.

Facciamo un passo indietro in questo brano. Ci aiuta a comprenderlo un pochino.

Gli undici se ne vanno in Galilea sul monte che aveva indicato Gesù. Inizio e fine hanno sempre un rapporto stretto, sottile e bellissimo. Dalla Galilea Gesù aveva iniziato il suo ministero, e dalla Galilea parte la missione di questi uomini sconosciuti. Da un monte. Ricordare quale monte? Ci siamo saliti anche noi con l'avvento del nuovo anno, iniziando a leggere il vangelo di Matteo. E' il monte delle beatitudini. Gesù aveva iniziato tutto il suo ministero con il discorso della montagna: dalle beatitudini all'amore per il nemico. Fantastico.

Mi incanta questo ritorno, perché Gesù, nel momento in cui cambia il suo modo di essere con loro, li riporta là. Perché nella vita ci suono certi luoghi, certi monti, che ti parlano, che diventano per te una memoria viva. Allora i ricordi sono energia vitale. E ciò che si ricorda si manifesta nuovamente nella sua verità.

Eccoli lì, dunque. E mentre salgono cominciano a ricordare quella prima volta, le parole affiorano nuovamente quando si fermano e riconoscono Gesù risorto. Si prostrano. Lo adorano. Come e più di qualche anno prima quando su quel fazzoletto di terra dove ora sono con la testa a terra, sedevano ascoltando un nuovo Dio. Si, un Dio così nessuno gliel'aveva raccontato mai! Nessuno.

Beati i poveri in spirito... voi siete il sale della terra... avete inteso che fu detto ma io vi dico...

Si prostrarono... però dubitarono...

Continuano ad avere dei dubbi. Sì, perché la fede va a braccetto con i dubbi. Si sposa con le domande, s'interroga sempre, dall'alba al tramonto. Non abbiamo paura dei dubbi, no. Solo l'indifferenza ci dovrebbe spaventare. Solo di un cristianesimo indifferente dovremmo veramente preoccuparci!
E Gesù? Si avvicina.

Tenero di un Gesù che ti avvicini ai miei dubbi con la tenerezza di una madre. Accarezzi adorazione e dubbio con la discrezione di una mano silenziosamente amica.

Ahi, mio Signore. Mi lascio avvicinare. Mi faccio ascolto, terra che attende il seme. In questa terra che ha ascoltato pure lei quelle parole di beatitudine. E, da allora, ha custodito quel seme dentro sè, in attesa del germoglio. Eccolo. E' l'ora del germoglio.
Un'altra parola nuova cade nella terra: andate.
Andate, voi dubbiosi discepoli. Perché io mi fido di voi!

Andate, perché credere in me significa muoversi. Andate e fate discepoli tutti i popoli della terra battenzandoli...

Che significa immergere. Andate ed immergete ogni uomo in Dio. Immergetelo nella novità che avete conosciuto ed incontrato, immergete ogni uomo nell'oceano di amore dal quale siete stati voi inondati per primi, immergete questa umanità in questa parola che istruisce la terra sulla possibilità del germoglio...

Che fiducia questo Gesù. Come sempre, anche all'ultimo minuto.
Andate...
Io sono con voi.

Mi alzo, ma questa volta sul serio.
Alziamoci insieme, fratelli. E andiamo.

 

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