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TESTO Commenti su Lettera ai Romani 4,18.22

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

S. Giuseppe (19/03/2011)

Brano biblico: Rm 4,18.22 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 1,16.18-21.24

16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa;

Abramo ebbe fede sperando contro ogni speranza [...]. E gli fu accreditato come giustizia. Rm 4,18.22
Come vivere questa Parola?
Nella prima lettura della liturgia di questo giorno dedicato a S.Giuseppe, incontriamo Abramo che S.Paolo chiama "nostro padre nella fede".
Effettivamente Giuseppe, il custode di Maria e di Gesù, si accosta molto alla figura di Abramo proprio in ordine alla fede. Ad Abramo Dio chiese prima di lasciare la sua terra e tutto il suo mondo, promettendogli un figlio che sarebbe diventato capostipite di un popolo da lui benedetto. Però poi, quando finalmente la moglie Sara ebbe Isacco, Dio pose Abramo di fronte a un'incredibile obbedienza: quella di sacrificargli proprio quell'unico figlio. È qui che Abramo credette a Dio, alla sua onnipotenza d'amore. Credette al mistero "sperando contro ogni speranza" che fosse legata a ragionamenti solo umani. E a quel credere sperando tutto dall'amore di Dio, il Signore rispose non solo conservandogli il figlio ma benedicendo in lui tutte le genti della terra.
Così Giuseppe, di cui il vangelo dice che era "uomo giusto", credette sacrificando il suo diritto a consumare le nozze con Maria e ad avere da lei una sua prole. Credette! E silenziosamente divenne l'ombra del Padre Celeste nella casa di Nazareth, solo dedito a "servire" la divina maternità di Maria presso il Verbo di Dio fatto bambino.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò di contattare, in silenzio orante, il silenzioso S.Giuseppe. Gli chiederò di far tacere tante pretese che a volte m'insorgono dentro, perché cresca sempre più in me la dimensione di una fede che diventi continuamente speranza nel "tutto" dell'amore di Dio verso di me e verso ogni mio fratello e sorella.
La voce di un testimone
Caro San Giuseppe, il mio incontenibile bisogno di senso ha trovato rifugio e risposte presso di te. Gli echi di questa ricerca di autenticità ancora si diffondono nel nostro tempo. E - ne siamo certi - continuano a giungere fino a te.
Tonino Bello

 

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