TESTO Commenti su 1a Lettera ai Corinzi 1,10
Casa di Preghiera San Biagio FMA Home Page
III Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (23/01/2011)
Brano biblico: 1Cor 1,10

12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
Forma breve (Mt 4,12-17)
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta.
17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. 1Cor 1,10
Come vivere questa Parola?
Paolo scrive ai cristiani di Corinto dove egli stesso aveva fondato la chiesa: una chiesa vivace, ma dove presto serpeggiò la divisione. C'era chi si era fatto discepolo di Apollo, un giudeo-alessandrino della scuola di Filone; c'erano dei giudei-cristiani provenienti dalla Palestina che volevano far riferimento solo a Pietro; altri si vantavano di essere di Paolo: Perfino era sorto un partito di Cristo! Ma Paolo reagisce con forza: "Cristo è stato forse diviso? Paolo è stato crocifisso per voi?"
Nell'invito a bandire ogni divisione pervenendo a una "perfetta unione di pensiero e di sentire" è la consapevolezza profonda che aprirsi al Regno di Dio e alla sua giustizia vuol dire scoprire una relazionalità positiva. Essa è fatta di rapporti che ci uniscono gli uni agli altri e che, proprio dentro questo tessuto unitivo, esprimono anche agli altri che il Regno di Dio è lì: Lui stesso è presente dove i fratelli si amano. Non è antichissimo il canto "Ubi caritas et amor Deus ibi est"?
In questo ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani, quanto è propizio questo invito che Paolo rivolge anche a noi oggi!
Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò in me ciò che crea divisioni o tendenze rigide all'uniformità più che all'unità. Chiederò al Fuoco dello Spirito Santo di fondere in me ciò oppone e divide.
Signore, manda il fuoco del tuo Santo Spirito dentro il mio cuore, purifica, distruggi tutto quello che non è pace in me e con gli altri.
La voce di un cardinale
Noi siamo abituati a parlare della conversione degli altri. Ma la conversione deve iniziare in noi stessi. Non dobbiamo osservare la pagliuzza nell'occhio del fratello mentre non ci accorgiamo della trave che abbiamo nel nostro occhio (cfr Mt 7, 3). L'ecumenismo ci incoraggia ad esercitare autocritica. Non gli altri devono convertirsi, noi tutti dobbiamo convertirci a Cristo.
Card. Walter Kasper