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TESTO Commento su 1a Lettera Pietro 3,15-16

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (29/05/2011)

Brano biblico: 1Pt 3,15-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-21

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza.
1Pt 3,15-16

Come vivere questa Parola?
Quel Pietro entusiasta, ardente apostolo del Signore, ci consegna un invito di una bellezza sorprendente. Un solo pressante invito: quello di adorare il Signore nell'interiorità, nelle profondità del cuore. Un solo invito ma declinato anche in quest'altra sollecitazione: quella di essere pronti sempre a rispondere della propria fede con espressioni convincenti di speranza. L'autore sacro poi non tralascia di insegnare il modo con cui questa testimonianza va fatta. Ed è una raccomandazione più che mai attuale anche oggi.
La tentazione, per noi credenti, può sempre farci scivolare nel parlare e agire come se avessimo in tasca la verità. È facile diventare aspri, e non rispettare la persona in tutto l'arco del suo pensare, credere e dire. È facile che l'intenzione della nostra coscienza si inquini di ricerche personali, di presunzione falsamente religiosa.
Ecco quel tratto all'insegna di "dolcezza e rispetto" ha per radice la rettitudine della coscienza, il puro amore di Dio e del prossimo. Cose queste che non crescono spontaneamente nell'orticello delle nostre giornate spesso faticose. Non per niente Pietro anzitutto ci invita: Adorate Cristo nei vostri cuori.
Ho letto in una poesia di Mario Luzi, poeta del secolo scorso: "La fede è in te. La fede è una persona."
Grazie, mio Signore! Fuori dalla superficialità imperante, dammi un cuore adorante e un modo di agire coerente, semplice, rispettoso di tutti e perciò convincente.
La voce di un Fondatore
Siamo sinceri. Perché non sempre rinnoviamo la società, perché non abbiamo sempre la forza di trascinare? Ci manca la fede, la fede calda! Viviamo poco di Dio e molto del mondo: viviamo una vita spirituale tisica, manca quella vera vita di fede e di Cristo in noi, che ha insita in sé tutta l'aspirazione della verità, e al progresso sociale; che penetra tutto e tutti, e va sino ai più umili lavoratori. Ci manca quella fede che fa della vita un apostolato fervido in favore dei miseri e degli oppressi, com'è tutta la vita e il vangelo di Gesù Cristo.
S. Luigi Orione

 

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