TESTO La comunione nello Spirito

La liturgia della Parola di questa Domenica afferma con vigore che solo "la dolcezza e il rispetto" (1 Pt 3,16) possono aprire i cuori all'accoglienza del vangelo. L'Apostolo Pietro esorta noi battezzati ad avere "una buona condotta in Cristo" (v.16), così da testimoniare lo Spirito Santo, presente nei nostri cuori.

Gesù, nel vangelo di Giovanni, afferma che la famiglia cristiana non è orfana e abbandonata (Gv 14,20): è legata al Verbo fatto carne tramite il Consolatore della nostra vita. Adunandoci, celebrando la memoria viva del Signore, rendiamo concreta la presenza discreta e vivificante dello Spirito Santo. La presenza dello Spirito nella Chiesa è così ampia e profonda che anche i singoli cristiani sono "tempio dello Spirito Santo" (1Cor 6,19). In quest'azione dello Spirito sulla Chiesa è possibile distinguere alcuni aspetti: lo Spirito unifica la Chiesa nella comunione e nel servizio; la guida e la sostiene nel tempo; infine, la rinnova e la santifica mediante i sacramenti. Ma, se la Chiesa è necessaria perché riveste il ruolo di segno profetico del dono di Dio offerto in essa e di realizzazione della salvezza voluta per tutti dal Padre, i cristiani devono vivere, secondo questa specifica vocazione, con coerenza, nella comunione fra di loro e con Dio. La Chiesa è sacramento del Regno nel senso che essa è segno vivo e visibile dell'azione di Dio verso l'uomo: annuncia ed è tenuta ad annunciare l'incontro trasformante dell'uomo con lo Spirito (Gv 14,16). Il ruolo della Chiesa, dunque, è continuare l'opera iniziata da Cristo ed essere, in Lui, mediatrice fra Dio e gli uomini.

La Chiesa vive nel mondo e per il mondo, chiamata a realizzare la missione consegnatale dal Padre, per Cristo, nello Spirito. È lo Spirito che crea la comunione dei credenti fra di loro: questa comunione è la finalità dell'annuncio del vangelo.

La comunione, come partecipazione alla vita divina, si esprime nella comunione ecclesiale: la fraternità cristiana, soprattutto in san Giovanni (1 Gv 15,1ss), viene vista come frutto diretto della comunione con la vita divina attuata in Cristo Signore.

La Chiesa, allora, è la comunione dello Spirito non solo nel senso di essere suscitata dalla sua azione nella partecipazione alla vita divina, ma anche perché nella sua comunione fraterna è reso visibile agli uomini il segno dell'amore, ovvero il sacramento-mistero della sua presenza.

La comunione nello Spirito abbraccia tutti i tempi, assicurando la realizzazione nella storia dell'evento pasquale. Infatti, grazie allo Spirito, effuso su ogni creatura, la storia di pasqua, fatta dalla comunità delle origini, è sempre vissuta, trasmessa e attualizzata nella fede, nel culto e nella comunione della Chiesa, popolo di Dio. La comunione realizzata dallo Spirito nei credenti è la santità. La Chiesa è la comunione dei santi: lo Spirito santifica la Chiesa, unificandola nella comunione.

Fratelli, il nostro percorso di fede, la metanoia, cammino credente degli uomini nel Dio che si è fatto prossimo per l'umanità, non si esaurisce neppure quando si è consapevoli di essere nella comunità radunata dallo Spirito Santo: è un percorso che va avanti, deve andare avanti finché l'uomo non raggiunge la meta eterna, che è la Trinità. Allora la Chiesa cederà il posto alla piena luce della gloria, e contempleremo Cristo così come Egli è. Amen.