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TESTO Commento su Giovanni 14,15-21

Omelie.org (bambini)  

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (29/05/2011)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Che meraviglia questo tempo di Pasqua, non trovate?! La Chiesa ci invita, domenica dopo domenica, a non smettere di far festa, a continuare a gioire per la Risurrezione del Maestro e Signore.

Con cuore veramente tenero, materno, la Chiesa desidera che ci sentiamo completamente parte di questo mistero luminosissimo di vita e di amore. Che non ci capiti di dimenticare, nei giorni della settimana, che il Signore è veramente risorto! Questo pensiero deve costantemente accompagnarci e riempire l'anima di una felicità senza fine!

E sapete chi è che ci aiuta a tenere viva la certezza della Risurrezione? Lo Spirito Santo.

Sì, proprio lui, l'ultimo dono che Gesù Risorto affida a coloro che credono nella sua parola. Lo abbiamo ascoltato poco fa', nella pagina tratta dall'evangelista Giovanni: "Io pregherò il Padre... perché rimanga con voi per sempre lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi."

Allora, cerchiamo di assaporare bene le parole che il Maestro ci ha detto. Lo Spirito Santo che rimane come compagno della vita di ogni giorno, è Spirito di Verità: è Lui che ci aiuta a ricordare le parole di Gesù, è lui che ci sostiene nella decisione di vivere secondo il Vangelo.

Questo amico speciale, sgorgato direttamente dal cuore di Dio Padre, non è facile da vedere e riconoscere: poiché è invisibile, il mondo non si accorge di lui e si comporta come se non esistesse.

Che peccato! Solo perché è invisibile, passa inosservato. Solo perché non fa rumore, nessuno si accorge di lui!

Sapete, questo è un rischio che corriamo spesso, noi essere umani: siamo così abituati a percepire il mondo attraverso le finestre degli occhi, che facciamo fatica a ricordare che esistono intorno a noi tante cose che sono vere, reali, attive, anche se non colpiscono la nostra vista!

Per esempio, il nostro respiro. Tutti respiriamo, siamo circondati dal respiro degli altri esseri umani, di animali e piante, ma il respiro è invisibile, e allora sembra che non ci sia. Il respiro ci dà vita, ma è così leggero e invisibile che non gli badiamo. Siamo talmente abituati a respirare che ce ne ricordiamo solo quando ci manca il fiato, solo quando ci sembra che il respiro stia venendo meno.

Qualcuno potrebbe dirmi: - Vabbè, il respiro non riguarda la vista, d'accordo, ma fa sempre parte di noi. Con un po' di buona volontà, possiamo concentrarci su di esso. Possiamo per esempio sentirlo come soffio sulla nostra pelle. -

Vero: ma intorno a noi agiscono continuamente altre forze, che i nostri sensi non percepiscono. Per esempio, non so se conoscete le onde radio.

Sono sempre intorno a noi, perché fanno parte dei raggi del Sole che raggiungono il nostro pianeta. Perciò, siamo sempre circondati dalle onde radio, ma finché non accendiamo lo strumento adatto per captarle, non ce ne accorgiamo neppure! Se qui, adesso, in mezzo al nostro silenzio, accendessimo una radio, subito questo ambiente si riempirebbe di voci e di musica. Tutti questi suoni non si trovano dentro la scatoletta della radio: sono giù qui, presenti intorno a noi, sotto forma di onde che il nostro occhio non sa vedere e il nostro orecchio non sa decifrare. Quando ci serviamo dello strumento appropriato, ecco che le possiamo riconoscere, apprezzare e godere.

Possiamo dire che per lo Spirito Santo capita un po' la stessa cosa: è con noi, sempre. Ci avvolge, ci circonda, ci accompagna, ma finché non ci facciamo attenti alla sua presenza, non ce ne accorgiamo. Finché non usiamo lo strumento dell'attenzione e della preghiera, rimane un compagno silenzioso e invisibile. Quando ci rivolgiamo a Lui, e quindi ci rendiamo consapevoli della sua presenza, ecco che cominciamo a riconoscerlo. Lo percepiamo nei buoni desideri che si affacciano nel cuore; nei pensieri di pace, di amore, di generosità che vediamo sbocciare in noi. Lo riconosciamo nella capacità di perdonare che riscopriamo presente in noi. Lo individuiamo nello stupore che ci invade l'anima di fronte alla bellezza della natura. Altre volte, lo Spirito Santo si rivela a noi nell'abbraccio e nelle coccole delle persone che ci vogliono bene.

Allora sì, che non è più un dono invisibile, ma concreto e presentissimo nella nostra vita! Per questo il Signore Gesù afferma: "Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. "

È vero: lo conosciamo, questo amico Spirito Santo, dobbiamo solo imparare ad accorgerci di Lui.

Prima, vi ho fatto l'esempio del respiro, come qualcosa che è parte di noi, ma di cui non sempre siamo consapevoli.

Sapete come si dice Spirito in ebraico, la lingua in cui Gesù si esprimeva? Si dice Ruah, che significa proprio "respiro, soffio".

Mi piace molto l'immagine dello Spirito Santo come il respiro di Dio: vuol dire che è inseparabile da Lui. Così, quando ci lasciamo avvolgere dallo Spirito Santo, siamo immersi nel respiro di Dio: possiamo respirare insieme a Lui, essere una cosa sola con Lui. Quando due persone si abbracciano, non per un attimo solo, come per salutarsi, ma quando restano abbracciate per un po', i respiri cominciano ad avere lo stesso ritmo, quasi diventando una cosa sola. Ebbene, ogni volta che ci lasciamo immergere nel soffio dello Spirito Santo, possiamo entrare nel respiro di Dio, starcene abbracciati con Lui, cuore a cuore, stretti stretti.

C'è ancora un dettaglio del Vangelo di oggi che ci tengo a condividere con voi. Magari ci avete già fatto caso: il brano che abbiamo ascoltato poco fa inizia e finisce con lo stesso invito, anche se espresso con parole leggermente differenti.

Nelle prime righe scritte dall'evangelista Giovanni, il Maestro Risorto ricorda: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti". Al termine del discorso, proclama ancora: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama."

Ormai sappiamo che, quando Gesù ripete più di una volta la stessa cosa, è perché la ritiene veramente importante. Ci facciamo quindi particolarmente attenti perché il nostro Maestro ci sta dicendo che il modo concreto, autentico, per dimostrare il nostro amore verso di Lui, consiste nell'osservare i suoi comandamenti. Non basta dirgli a parole che gli vogliamo bene, servono le azioni, i gesti della nostra vita.

Per dimostrargli il nostro amore, occorre che le nostre scelte di ogni giorno, i nostri comportamenti, seguano i suoi comandamenti.

Oh, badiamo bene: c'è una parolina piccola, ma importantissima, che il Signore Gesù scandisce chiaramente: miei. I miei comandamenti. Non sta parlando dei comandamenti che Mosè ha ricevuto sul Sinai, non sta parlando delle tavole della Legge antica. Sta parlando proprio dei suoi comandamenti, che sono racchiusi nell'invito ad amare.

Lo aveva detto chiaramente al dottore della Legge che lo interrogava su quale fosse il più grande dei comandamenti: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, ed amare il prossimo come se stessi.

Non ci sono comandamenti più grandi, più importanti di questi. Se li seguiamo giorno dopo giorno, saremo la testimonianza vivente del nostro amore per Gesù. Sarà il modo migliore per dirgli quanto gli vogliamo bene!

Nella settimana che inizia oggi, allora, vogliamo vivere attenti alla presenza dello Spirito Santo accanto a noi e dentro di noi, sentendoci parte del Respiro di Dio e impegnandoci a vivere ogni giorno il comandamento dell'amore.
Commento a cura di Daniela De Simeis

 

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