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TESTO Commento Giovanni 7,1-2.10.25-30

Paolo Curtaz  

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Venerdì della IV settimana di Quaresima (04/04/2003)

Vangelo: Gv 7,1-2.10.25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 7,1-2.10.25-30

1Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.

10Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

25Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

30Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Gesù sa che tira una bruttissima aria in Giudea. La capitale del Regno non ha accolto il profeta, non ha riconosciuto i segni dei tempi. Gesù agisce con prudenza, sale a Gerusalemme, per la festa delle capanne, di nascosto, senza farsi riconoscere, anche se un ennesimo dibattito al tempio (è bellissimo vedere che Gesù frequenta tanto il tempio!) lo porta alla soglia della rissa.

Viviamo tempi difficili, amici, tempi ostili ai cristiani. Certo, a parole va tutto bene, ma respiriamo, se davvero abbiamo scelto il Signore, una forte ostilità verso il cristianesimo e i suoi discepoli. Battute, accuse alla Chiesa (alle volte motivate, ma il più delle volte frutto di un'informazione scorretta ed infantile), astio... molte persone pensano alla Chiesa come ad una specie di immensa struttura gerarchica che emana improbabili direttive seguite da un branco di beoti (noi) e a se stessi come ad un glorioso baluardo dell'intelligenza e dell'anticonformismo. Amici in ascolto, non so dove voi viviate, ma dalle mie parti la Chiesa è una piccola comunità di persone molto motivate, preti e laici, che devono tirare avanti una struttura del passato senza più grande senso, conservando la fede e accontentando un sacco di gente che pretende servizi. Bene: esercitiamo la prudenza, là dove viviamo, comportiamoci con semplicità senza ostentare la fede, non apriamo dibattiti in ambienti che sappiamo palesemente ostili ma viviamo con autenticità la nostra appartenenza al Maestro, rendendo ragione della nostra speranza solo se ci viene richiesto. Con la preghiera e la semplicità di vita il Signore ci chiede oggi di essere testimoni, con l'amore e il perdono potremo dire e ridire a chi crede di credere o a chi ha in testa una pessima idea di Dio, qual'è la luce che ha cambiato la nostra vita.

Non è ancora giunta la tua ora, Signore, tu non sei in balia del giudizio delle persone e della loro ira. Sarai tu, e solo tu, a capire quando il tempo sarà compiuto per donarti all'umanità...

Libri di Paolo Curtaz

 

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