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TESTO Gesù e la donna di Samaria

don Luigi Trapelli

III Domenica di Quaresima (Anno A) (27/03/2011)

Vangelo: Gv 4,5-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 5giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30Uscirono dalla città e andavano da lui.

31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

l Vangelo della Samaritana, come tutto il Vangelo di Giovanni, è molto denso.

Tale testo è la rivelazione progressiva di Gesù alla donna di Samaria.

Gesù giunge al pozzo di Sicar per attingere acqua.
Vede una donna e le chiede dell'acqua.
Gesù, in questo caso, vive già due problemi

Da una parte parla con una donna e poi, per di più, una samaritana, quindi una scismatica rispetto al popolo giudaico,
L'inizio di tale dialogo è difficile.

Però Gesù le lancia una proposta: donarle per sempre dell'acqua viva.

La donna rimane ancorata al suo mondo, fatto di cose quotidiane, di pozzo, di acqua, di corda.
Gesù, invece, punta più in profondità.

Ma non sempre le cose profonde sono quelle più comprensibili.

Gesù accetta la donna così com'è e la donna si accorge degli indubbi vantaggi di tale proposta.

Finalmente può recuperare del tempo, senza venire ogni volta ad attingere acqua.

Poi Gesù tenta un nuovo dialogo non partendo ancora dalla religione, ma dalla vita familiare.

Quella donna aveva avuto cinque mariti ed ora, chi aveva accanto, non era suo marito.

Il suo problema era l'incapacità di relazionarsi con un uomo con cui condividere la propria vita.
La donna, però, si accorge che Gesù è un profeta.

E appena si accorge che è un profeta, è lei a iniziare il discorso, partendo dalla religione.

Come oggi, quando la gente ti riconosce come sacerdote e comincia a parlare di materie legate alla fede.
Il problema della donna era il luogo dove adorare Dio.

Per i giudei era Gerusalemme, per i samaritani il monte Garizim.
Gesù sposta il problema e arriva alla sua radice.

Dio si può lodare ovunque, poiché il culto è fatto in spirito e verità.

Il culto si lega alla persona di Gesù che è la verità ed è un culto che aiuta a maturare tutto l'uomo.

Davanti all'idea di Messia della donna, finalmente Gesù si svela.
"Sono io che ti parlo".

In quello stesso istante arrivano i discepoli e il discorso termina in modo improvviso.

Gesù non ha dato risposte precise, ma ha suscitato nella donna una domanda: " Che sia veramente Lui il Messia?"

La donna ne parla ai Samaritani e questi sono contagiati dalle sue parole.
Gesù si ferma alcuni giorni con loro.

Alla fine i Samaritani riconoscono in Gesù il Salvatore del mondo.

Gesù ha fatto vivere alla donna un autentico percorso di fede.

La accetta come donna, crede in lei, non si impone, parte dal suo lavoro e dalla sua vita familiare.

Comprende che è importante suscitare la domanda e non solo dare risposte preconfezionate.
Accetta il dialogo con tutte le sue sfide.

La samaritana riconosce Gesù dapprima come un giudeo sconosciuto, poi come il profeta, poi il Messia e infine come il Salvatore.

La samaritana ha vissuto un autentico percorso di fede e Gesù è stato il suo compagno di viaggio.

Potremmo evidenziare altri aspetti di questo testo.

Però ciò che colpisce, è la rivelazione di Gesù come Messia e Salvatore a partire dalla nostra realtà di vita.

Credo che la catechesi debba tenere presente questo grande insegnamento.

Anche le persone all'apparenza lontane dalla Chiesa, possono essere avvicinate e condotte a scoprire un autentico percorso di vita e di fede, che possa dare un significato vero alle proprie domande di senso della vita.

Trovando in Gesù l'acqua viva che zampilla per l'eternità.

 

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