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TESTO Commento su Dt 30,19-20

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì dopo le Ceneri (10/03/2011)

Brano biblico: Dt 30,19-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità.

Come vivere questa Parola?

Il libro del Deuteronomio ci mette dinanzi alla grande responsabilità di decidere di noi stessi per il tempo presente e per l'eternità. Le parole di Dio non suonano infatti a minaccia ma a sollecitazione a fare una scelta delle cui conseguenze veniamo portati a conoscenza: la vita o la morte. E anche qui non si tratta di un premio e di un castigo, ma del semplice fatto di rimanere o meno agganciati alla Fonte della vita.

Avviene come per un fiume che, per quanto ricco di acque, se vengono ostruite le sorgenti o deviato il corso degli affluenti che lo alimentano è inesorabilmente destinato a trasformarsi da alveo che accoglie e promuove la vita intorno a sé a greto riarso e sterile dove si possono cogliere solo segni di morte. Allo stesso modo, l'uomo, una volta che stacca la sua mano da quella di Dio che gli comunica vita (come ha tradotto in eloquente immagine Michelangelo nella Cappella Sistina), decreta ineluttabilmente la propria morte.

Fatti a immagine di Dio, Trinità che si fonde in perfetta unità, non possiamo vivere che nel segno dell'unità con gli altri e con Dio. La comunione non è un di più, ma una necessità intrinseca alla vita stessa. Staccarcene è fatale!

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosterò in contemplazione della Trinità, ricordando che è là la mia origine e la mia meta: solo nel grembo della Trinità, in unione con essa, posso esistere ed essere pienamente me stesso.

Mio Dio, Trino ed Uno, in te le mie sorgenti e l'oceano verso cui mi protendo nel mio andare. Poni argini al mio corso perché non mi disperda in paludi infeconde, ma scorra seminando gioia e vita.

La voce di un lebbroso

Portate ai desolati un poco della vostra acqua fresca; siate consapevoli della grandezza divina che potete trasmettere. Condividete la vostra giovane pace, la vostra allegria con quelli che sono tristi, e scoprirete di poter essere fonte di ricchezza: fonte inestinguibile da cui zampilla Dio.
Lino Villachà

 

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