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TESTO Fondamenta

don Roberto Seregni  

IX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (06/03/2011)

Vangelo: Mt 7,21-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 21Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. 23Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Questa sera ho incontrato i ragazzi di I e II superiore. I misteriosi sentieri dello Spirito hanno fatto in modo che il tema proposto per il nostro incontro avesse come centro proprio il brano di Vangelo della prossima domenica.

Suor Lety presenta il testo, lo commenta e poi cerchiamo attualizzazioni e spunti per il confronto.
Che vuol dire - oggi - costruire sopra fondamenta solide?
Che vuol dire ascoltare e mettere in pratica la Parola?

Cosa è sabbia e cosa è roccia?

Nella geniale narrazione di Gesù, sono contrapposti due progetti di costruzione, due uomini alle prese con le fondamenta stesse della loro casa.

Proprio in questa scelta, in questo discernimento, sta la distinzione evangelica tra saggezza e stupidità, tra prudenza e stoltezza.

Chi costruisce sulla roccia è chi ascolta la Parola e la mette in pratica, cioè sceglie Gesù come roccia sicura su cui costruire la sua vita: questa è saggezza.

Chi costruisce sulla sabbia è chi ascolta la Parola ma non la mette in pratica, cioè costruisce la sua vita senza fondamenta sicure, allo sbaraglio: questa è stupidità.

La parabola di Gesù contrappone, dunque, due atteggiamenti: ascoltare e fare, ascoltare e non fare. Proprio su questo, dice il Rabbì di Nazareth, si misura l'autenticità, la verità della fede.
L'entusiasmo non basta.
L'effervescienza spirituale non porta a nulla.

Le sterili manifestazioni esteriori lasciano il tempo che trovano.

La solidità della fede si decide nelle scelte domestiche, nella quotidianità riletta a partire dal Vangelo, in scelte coraggiose sostenute dalla forza della preghiera.

Ripenso ai volti dei meravigliosi ragazzi con cui ho condiviso questa serata. Mi ha commosso la franchezza con cui alcuni di loro hanno cercato di calare questa Parola nella loro vita.

Ascoltare e mettere in pratica la Parola di Gesù è non vergognarci di essere qui; è dire senza paura che alla domenica andiamo a Messa e un paio di pomeriggi alla settimana li passiamo in Oratorio; è rispondere con un sorriso a chi ci prende in giro perché andiamo a sciare con il don; è non vergognarci che settimana prossima salteremo un allenamento per andare alla Messa del mercoledì delle Ceneri...

Grazie ragazzi, mi avete aperto il cuore.

E per te, amico lettore, cosa vuol dire ascoltare e mettere in pratica la Parola?

Buona settimana
don Roberto

 

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