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TESTO Commento su Is 49,14

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VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (27/02/2011)

Brano biblico: Is 49,14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 6,24-34

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 24Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.

25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.

Dalla Parola del giorno

Sion ha detto: il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato.

Come vivere questa Parola?

La liturgia di questa domenica mette in rilievo l'amore tenero di Dio per l'intero creato e per l'uomo prima di tutto. Il profeta Isaia ci assicura che Dio non ci dimentica mai.

E Gesù, nel Vangelo, con la descrizione del giardino del mondo, ci fa sperimentare la sua attenzione per ogni cosa, come una madre che anticipa e provvede tutto: cura anche i gigli del campo, gli uccelli del cielo e, quindi, ancora di più i figli amati, fatti a sua immagine.

Eppure, nonostante i tanti segni della provvidenza amorosa del Padre, l'uomo sovente non ha fede, non si abbandona all'amore di Dio; e, come ci dice la Scrittura, fin dall'inizio del tempo, l'uomo sceglie di fare piuttosto la sua volontà staccandosi così dall'Autore Eterno. Creato con una scintilla di divino nel suo spirito profondo, promessa di vita eterna, l'uomo nella sua libertà ha davanti a sè la scelta: "la vita o la morte, a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà" (Sir 15,17).

Oggi, nella mia pausa contemplativa, voglio rendermi conto se davvero io cerco anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia o se mi affanno piuttosto correndo dietro a ciò che è passeggero.

Signore, tu sai com'è facile perdermi nelle mille cose da fare, nelle scelte che mi soddisfanno o consolano, apri i miei occhi perché io possa scoprire il tesoro che è nascosto dentro di me.

La voce di un santo

Dio non dimentica niente. Pagherà tutto abbondantemente in Paradiso. È il miglior pagatore che esista!
San Giovanni Bosco

 

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