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TESTO Commento su Marco 8,14-21

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della VI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (15/02/2011)

Vangelo: Mc 8,14-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

I discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé nella barca che un solo pane.

Come vivere questa Parola?

Gesù, preso da compassione per tutti coloro che lo seguivano, aveva moltiplicato i pani e i pesci. I discepoli ne erano stati testimoni e avevano anche raccolto gli avanzi. Ora, dopo qualche giorno, mentre il Maestro istruisce circa il modo di comportarsi dei farisei e degli erodiani, essi discutono del pane che han dimenticato di prendere con sé.

E qui Gesù, come non mai nel vangelo, li travolge di domande provocatorie che suonano come veri e propri rimproveri.

Sono ben sette le domande, e tutte di seguito, interrotte solo da qualche risposta dei discepoli! Il rimprovero più pesante è quello di avere il cuore indurito: hanno orecchi incapaci di udire, occhi incapaci di vedere (Mc 4,11-12), non comprendono il mistero del Regno di Dio e in questo sono simili ai farisei che decidono la morte di Gesù (Mc 3,5); si mettono così tra quelli che sono ‘fuori' dall'intimità con lui.

La ‘durezza di cuore' è una ‘malattia', la sclerocardia, da cui nessuno è completamente esente, neanche i discepoli che vivevano in una situazione di intimità e confidenza con il Signore, e nemmeno noi che spesso non riusciamo a comprendere il mistero di Dio che si rivela nella nostra storia. Ci è difficile scorgere lo sguardo amorevole del Padre e la presenza della sua provvidenza. Ma allora, non ne possiamo uscire? Non possiamo guarire?

Oggi nel mio rientro al cuore chiedo la grazia della guarigione-conversione: dalla distrazione all'attenzione amorosa alla tua Parola.

Signore, aiutami a passare. Che il mio cuore non cerchi altre dimore che il Tuo Cuore.

La voce di un grande santo

Si chiama cuor indurito chi è sordo ai buoni consigli, spietato nel giudicare, spudorato nelle cose disoneste, temerario nei pericoli della salute, inumano con i suoi simili, superbo con Dio, dimentico del passato, non curante del presente, imprevidente del futuro. Del passato altro non ricorda che le ingiurie ricevute, perde il presente, chiude gli occhi sull'avvenire, eccetto che per vendicarsi. E per comprendere tutti in una parola i mali di così orrendo male, si chiama cuore indurito quello che non ha nessun timore di Dio, nessun rispetto agli uomini.
San Bernardo

 

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