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TESTO Quando finisce la notte?

don Carlo Occelli  

VI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (13/02/2011)

Vangelo: Mt 5,17-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

23Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

25Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. 34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.

Il discepolo di un rabbino ebraico che non riusciva più a dormire, chiese al suo maestro: "Quando termina la notte?
- Quando vedo la mia mano davanti agli occhi?"
"No," dice il rabbino.

"Quando vedo l'albero davanti alla finestra?" "No," dice il rabbino.
"Quando vedo il coniglio correre per i campi?"
"No,", dice il rabbino.

"La notte termina quando tu riconosci il volto dell'altro come un fratello."

Bellissimo questo racconto. Mi ha condotto dal vangelo della scorsa settimana a quello odierno.

(Amici! Allora, quanto siete stati pubblicitari del Maestro? Che vi sarà successo? Quale fede avete testimoniato con il vostro vivere? Quale presenza siete stata in questo frastornato mondo? Luce del mondo e sale della terra?... dai, coraggio, continuiamo a seguirlo nella gioia!)

Gesù mi riporta sempre alla concretezza della vita, non desidera che io passi il tempo con la testa tra le nuvole, che io faccia della mia sequela un bel segno religioso validissimo per tranquillizzarmi la coscienza. Gesù desidera che la smetta di frequentare le chiese, di pregare rosari, di celebrare Messe, di studiare i sacri testi... per poi fare tutt'altro nella vita ordinaria!
Ho avuto una visione? Dio mi ha bussato alla porta?

Ho semplicemente letto la pagina di oggi. Chiara. Lineare. Forte. Dura. Bella.

Eh sì, perché la Parola è bella proprio nel suo essere sferzante.

Gesù, hai ragione. Come sempre. Mi sproni ad una fede viva, oltre le maschere.

La notte termina quando riconosci il volto dell'altro, di qualsiasi altro, come il volto del tuo fratello e della tua sorella.

Gesù prende sei grandi messaggi della tradizione e li completa. Una bomba.
Parole che rivoluzionano tutto.

Lo so, alla parola "rivoluzione" associata a Gesù si arriccia subito il naso. Non è corretta. Gesù era figlio di Dio, mica un rivoluzionario! Certo certo, per carità!

A me comunque queste paroline paiono rivoluzionarie. Dite quel che volete, esse rimangono taglienti come la spada più affilata. Eppure delicate come un'ala di farfalla.

Solo le Sue parole suonano nel cuore come queste. Taglienti e delicate.

Avete inteso che fu detto... MA IO VI DICO... e trac, e la vita cambia, e la rivoluzione inizia.
Avanti amici!!!

Possibile che non sentiamo questo appello al cambiamento radicale, possibile che queste parole non suscitino in noi il desiderio impellente di cominciare a vivere da risorti, come lo siamo già realmente?
Ma certo che si!
Come saremo luce del mondo e sale della terra?!?

Tranquilli che Gesù è molto concreto. (Abbiamo tre detti sul prossimo, due sull'adulterio, uno sul giuramento... accontentiamoci di iniziare da uno di essi in questa settimana!)

Ebbene il primo comandamento ricordato è: non uccidere. Rileggiamo con calma le parole successive: ma io vi dico... chiunque si adira... chi dice stupido... chi dice pazzo..."

Riconoscere il volto dell'altro come fratello? Essere luce e sale? Ecco la concretezza:

Oh... guardo alle mie parole, ai miei gesti, alle mie relazioni...

Mi fermo in preghiera, mi distanzio un pochino dalla mia vita per poi rientrarci: ma dove sono finito? Ma da cosa sono condotte le mie parole? Ma che razza di faccia ho quando entro in casa? E quando saluto i miei colleghi? Quando entra il prof? Quando incontro quella persona in corridoio? Quando discuto sulla mia fede?

Ma quando parlo, dialogo, gioco, lavoro, corro, studio... io, credente, come sono? Dove finisce il vangelo che con così tanta devozione ascolto o addirittura predico ad altri?

Scusate, ma non sentite anche voi nostalgia di nuovo? Di testimonianza vera, semplice, genuina?

Siamo creati ad immagine e somiglianza di Gesù Cristo, non ad immagine degli ospiti dei talk show! E non ce l'ho con loro ma perbacco!, se la mia fede della Domenica non entra nel mio stile di vita ordinario, siamo alla frutta.

E allora Gesù si arrabbia. Uh, non sopporta che lo si segua con ipocrisia. Sta cosa lo manda veramente su tutte le furie! Della formalità non gli interessa. Del fatto che tu ascolti il vangelo ogni settimana, ma poi non riconosci l'altro come un fratello... non se ne fa nulla!
Che coraggio il Maestro!!!

Se sei lì che stai entrando in Chiesa, magari ti accingi a leggere o cantare o a svolgere altri servizi... e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì tutto e va' prima a riconciliarti!
Ragazzi, bisognerebbe fare così.
Ossìì!!!

Arrivati all'offertorio dovremmo avere il coraggio di dire a tutti: carissimi fedeli, tutti a casa! La Messa continuatela voi nella riconciliazione!

Rientrare in sacrestia. Spegnere tutto. Chiudere le chiese. Con la doppia mandata per Dio!
E che diamine! A che pro?

... per riconciliarsi...
per far finire la notte...
perché la fede torni a farci volare...
perché le nostre eucaristie tornino ad essere un abbraccio
perché si torni a cantare la speranza del risorto
perché le nostre parole siano per l'altro un regalo

e dai nostri dialoghi scompaia l'insulto l'arroganza la superbia.

Parole rivoluzionarie.
Parole che domandano di essere incarnate. Ancora e sempre.
E da chi, se non da te?

 

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