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TESTO Morale in evoluzione

don Luciano Sanvito

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (20/02/2011)

Vangelo: Mt 5,38-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,38-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

La morale del cristiano non può mai stagnare, assodarsi sul già dato e sul già fatto, ma è sempre un farsi e una evoluzione che procede e precede il progresso, facendo da faro al progredire umano.

Ecco perché ogni atto non potrà mai essere tale e quale davanti allo Spirito: anche una realtà chiara e distinta, sarà sempre soggetta a mille e mille sfaccettature e un modo (spirito) sempre diverso, che mantenendo la stessa sostanza, la valorizza attraverso i suoi accidenti.

E sono proprio gli accidenti e gli incidenti del percorso umano quelli che fanno da motore di questo progresso morale: "Se uno ti percuote...".

Infatti, la reazione umana alle provocazioni e alle tentazioni del mondo ci rende mondani e pagani ("Non fanno così anche i pagani?...); solo la reazione nello Spirito evolve la realtà e con essa colui che la vive.

La morale del critiano passa allora dall'astrazione al concreto, dalla morte alla vita, dalla freddezza al calore e al colore dell'umanità in cammino, facendo progredire tutto quanto avviene non tramite un intervento esterno, ma subendo e vivendo su di sè quella realtà, rivitalizzandola dall'interno, facendola così emergere come un segno e un moto della grazia.

La morale così sparisce in se stessa, e appare come vestito dell'anima, del cuore e della mente di colui che la vive e la rivive nello Spirito.

LA PROVOCAZIONE INDUCE LA MORALE ALLA SUA EVOLUZIONE

 

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