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TESTO Commento su Giovanni 1,29-34

padre Paul Devreux

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II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/01/2011)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Vediamo insieme cosa dice Giovanni Battista.

Comincia con il chiamare Gesù Agnello di Dio. Agnello è simbolo di colui che si lascia uccidere senza lamentarsi. Quindi Gesù è il dono mandato da Dio agli uomini, disposto ad essere sacrificato per loro. A che scopo? Per togliere il peccato del mondo.

A questo punto s'impone la domanda: "Qual è questo peccato del mondo?"

Sappiamo che il peccato è tutto ciò che ci allontana dalla comunione con Dio e con i fratelli che ci ha dato, ma questo è già una conseguenza del peccato del mondo.

Io penso che questo peccato che Gesù desidera togliere dal mondo, tanto da essere disposto a lasciarsi uccidere pur di riuscirci, è l'ignoranza del vero volto di Dio, è ogni cattiva idea che l'uomo si è fatto del suo Dio, e che lo porta ad allontanarsi da Lui.

Se mi permettete un confronto umano, è un po come quando diciamo: Che peccato che quello non ha capito chi aveva accanto e così si è messo nei guai, oppure che peccato che non si è fidato della persona giusta.

Questo sacrificio a che serve? Non bastava che Gesù ci spiegasse chi è suo Padre? No, perché l'uomo ha bisogno di prove, e siccome l'uomo è da sempre convinto che Dio vuole chissà che cosa da lui e che è sempre pronto a punirlo mandandogli qualche castigo, che tante volte sento definire come l'essere la volontà di Dio, era necessario che Dio dimostrasse all'uomo quanto gli vuole bene donandogli addirittura suo figlio lasciandolo libero di trattarlo come voleva.

Poi Giovanni dice che dopo di lui viene uno che è più importante di lui perché esisteva già prima di lui, come dice anche il Prologo e ribadiamo nel credo, e continua dicendo che ha visto lo Spirito scendere e rimanere su Gesù, a dimostrazione che questo è il figlio di Dio, mandato a battezzare in Spirito Santo noi, cioè mandato a rimetterci in comunione con Dio, come gli aveva preannunciato colui che lo ha mandato a battezzare; e su questo tale non sappiamo nulla.

Vorrei concludere dicendo che l'opera più grande di Giovanni Battista secondo me è stata proprio quella che è racchiusa in queste poche righe: rivela la presenza di Gesù. Grazie a questo Gesù avrà i suoi primi discepoli; quei due giovanotti che gli domanderanno maldestramente: "Maestro, dove abiti?".

Questo è un servizio molto importante perché capita anche oggi che Gesù è presente vicino a qualcuno e l'interessato non se ne rende conto. Poter vedere e riconoscere Gesù presente nella nostra vita e nelle nostre situazioni è certamente un aiuto; ma non sempre riusciamo a vederlo. Ecco perché chi riesce a vederlo e a farlo vedere a chi ne ha bisogno, fa un'opera grande sia di aiuto che di evangelizzazione.

Ringrazio il Signore per tutti quelli che mi hanno fatto e mi fanno questo servizio e lo prego che sviluppi questo carisma nella Chiesa di oggi.

 

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