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TESTO Quello sguardo che mi viene incontro...

don Carlo Occelli  

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/01/2011)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Ho sognato di vivere in una grande città. Direi americana, New York potrebbe corrispondere al mio immaginario da film d'oltreoceano.

Cammino in mezzo ad una folla di persone. Tutti si muovono, di fretta. Nell'una e nell'altra direzione. Lo sguardo in avanti, la testa tra le nuvole. Avanzo come trasportato da quel veloce procedere metropolita, tra un passaggio pedonale e l'altro, in balia di un verde che mi dia l'ok per proseguire. E accanto a me tutti gli altri: ognuno con la sua ventiquattrore, guanti sciarpa e cappello. Ci siamo capiti no? Tutti noi abbiamo visto almeno un film iniziare più o meno così.

Marciapiedi, scale, metropolitane... migliaia di uomini che si muovono. Ed io con loro. Fa freddo.

Dove sto andando? Perché sono qui? Non lo so. Mi sento estraneo a tutto ciò.

Da quanto tempo sto camminando? Non lo so. Eppure mi sembra tanto, troppo.

Mi guardo intorno. In fondo custodisco solo desiderio: uscire da questa estraneità, incontrare qualcuno che mi riconosca. Qualcuno che in mezzo alla folla venga proprio verso di me. Uno sguardo da riconoscere, insomma. E che mi riconosca.

Talvolta capita di incrociare qualcuno e nell'istante di uno sguardo intuire di conoscerlo, di averlo già visto, eppure non ricordare dove e quando... e così non ti fermi, vai avanti, continui il tuo cammino pensando: "Eppure quello l'ho già visto da qualche parte... ma dove?!".

O ancora ci capita di incontrare nella vita qualcuno che, in una misura misteriosa, aspettavamo da tempo. È la prima volta che vedi quella persona, eppure c'è qualcosa in lei che te la rende familiare. Dopo cinque minuti che conversi, riconosci qualcosa di comune, qualcosa di tuo in lei, di suo in te.
Non so se rendo almeno un pochino l'idea come vorrei.

A questa fotografie mi ha fatto pensare il vangelo di oggi. Ancora il nostro amico Giovanni Battista, nella versione dell'evangelista Giovanni.

È bellissimo quando te ne stai andando in giro e qualcuno viene verso di te. Non per caso. No, viene proprio verso di te. E allora, anche se in mezzo alla folla, anche nel movimento continuo della vita, ti senti qualcuno.

Sì, Dio viene a noi per farci sentire qualcuno. Oh, non in senso superbo, non per pavoneggiarci.

Qualcosa di simile dev'essere capitato al Battista.

Che Gesù nel mio camminare talvolta senza mete e senza perché, mi venga incontro, che venga proprio verso di me... continua a stupirmi. Non è Giovanni ad andare verso Gesù, ma il contrario.

Curioso, vero? Non si pensava che fosse l'uomo ad avere necessità di andare verso Dio? Di camminare verso di lui?

E invece è Gesù che cammina verso di noi, che ci riconosce, ci guarda negli occhi in mezzo alla folla che avanza. E domanda di essere riconosciuto.

Quante volte mi sei passato accanto, Gesù? Quante volte ho girato la testa dall'altra parte? Quante volte non ti ho riconosciuto o non mi è passato per l'anticamera del cervello che potessi venire proprio verso di me?
Tantissime. E tu, ancora non ti sei stufato?

Teneramente abbarbicato sulla tua posizione estremista di volermi bene. Per tutta la vita. Cocciutamente disposto a venirmi incontro ogni giorno. Ogni mattina che esco, eccoti. Sempre lì, sulla soglia di casa.

In questo nostro tempo ordinario, nei risvolti dei giorni che trascorrono via sempre uguali, nelle pieghe chiaroscure dei nostri impegni quotidinani, c'è un tipo che continua a venire verso di noi. La sua insistenza è la novità del nostro tempo. Sapremo riconoscerlo?

Gesù ci mostra un Dio sempre inatteso, che non ti aspetteresti.

L'uomo religioso medio del tempo era abituato a pensare che fosse lui a dovere sacrificare qualcosa per rendere benevolo Dio, per ingraziarselo. Offrire un agnellino come sacrificio a Dio.

E qui il mondo di Dio è ribaltato a 360°: Giovanni riconosce in Gesù l'agnello di Dio. Non è più l'uomo a sacrificarsi per Dio, ma Dio che si sacrifica per l'uomo.
Curioso, vero?!

Vado a Messa, faccio un offerta, mi confesso pure ogni tanto, firmo l'otto per mille, invito pure il parroco a cena, in quaresima rinuncio ai dolci, o addirittura sono catechista, lettore, animatore... Dio ne terrà conto, no? Avrà ben un occhio di riguardo per me!

Certo che sì, ma non per questi motivi. Ancora non sai che Dio ti ama punto a capo. Che non te lo devi ingraziare, non devi fare nulla per compiacerlo, per meritare un suo benevolo sguardo...
No, Gesù ti viene incontro per amarti così come sei!

Dio si è fatto vedere, è venuto in questo mondo, si è raccontato. Ora non abbiamo più scuse. Siamo usciti dal periodo del Natale da pochissimo tempo: davanti a noi ci è regalato un anno per sentire il racconto di Matteo su questo Gesù!

Orecchie aperte anzitutto verso il vangelo. Sapremo aprirci alla novità che ogni settimana giungerà a noi attraverso le pagine evangeliche?

Cosa fece Giovanni Battista? Si accorse che Gesù veniva verso di lui e lo riconobbe.

Sapremo guardarci attorno, tra la folla, per riconoscerlo anche noi? Abbiamo da poco vissuto la festa dell'Epifania. Anche chi non bazzica il tempio, anche chi viene dall'oriente, si imbatte nei segni che conducono a Dio.

Dio continua a seminare stelle nella nostra vita, fioriscono ancora i segni del suo amore.
Coraggio amici, occhi aperti!
Non solo. Giovanni lo riconosce e rende testimonianza.
Vedere e testimoniare.

Tu stesso, con la tua vita, puoi diventare una stella sul cammino di qualcuno. Puoi farti dito indice che indica la presenza del Maestro.

Sapremo vivere questo semplice coraggio di essere testimoni, stelle luminose che portano al Cristo?
Coraggio amici!!!
Vedere e testimoniare.

In quell'andirivieni della tua ordinaria vita, in quel movimento frenetico che è la nostra società, in questo mondo nel quale talvolta ti sentiti estraneo, proprio lì Cristo viene verso di te!

 

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