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TESTO Giovanni testimone di Gesù, figlio di Dio

don Luigi Trapelli

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/01/2011)

Vangelo: Gv 1,29-34 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Giovanni, 29vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Il testo di Giovanni che analizziamo oggi è, come spesso capita in questo evangelista, di una densità unica.

Giovanni vede Gesù venire verso di lui dopo che Gesù era già stato battezzato e lo riconosce come l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.

Gesù, nel Vangelo di Giovanni, appare in scena come Colui che viene per ribadire il proprio sì alla promessa.

E' singolare il fatto che Gesù non venga a togliere i peccati, ma il peccato del mondo.

Quindi Cristo viene nel mondo per mettere fine al dominio del peccato.

Gesù è quell'Agnello che Dio dà per togliere il peccato del mondo.

In questo Agnello noi riconosciamo l'Agnello Pasquale, l'Agnello vittorioso sul peccato e sulla morte.

Gesù non è più la vittima cultuale, quasi come gli agnelli sacrificali, ma Gesù viene per concedere agli uomini il perdono e la riconciliazione con Dio.

Poi Giovanni esalta la figura di Gesù che è più grande di lui, perché era da sempre.

Noi possiamo intendere una preesistenza da sempre presso il Padre, ma forse per Giovanni Gesù poteva incarnare qualche grande profeta vissuto nel passato come Elia.

Giovanni, poi, ricorda di aver visto lo Spirito scendere su Gesù il giorno prima nel battesimo al Giordano.
Lo Spirito è sceso come una colomba e rimane su di lui.

Giovanni così riconosce che Gesù è veramente il figlio di Dio, mentre nel battesimo di Matteo che abbiamo letto la settimana scorsa, era la voce dal cielo a pronunciare tale frase.

Così Giovanni può compiere quell'affermazione meravigliosa ossia che Gesù è il Figlio di Dio.

Giovanni raggiunge le sublime vette dell'Amore, riconoscendo in quella persona che ha battezzato il Figlio unico di Dio, lo stesso Figlio di Dio.

Mi soffermo su due aspetti.

1) Gesù è l'Agnello che viene a togliere il peccato del mondo.

Ma cosa significa questo peccato al singolare e non al plurale per noi gente vissuta dopo duemila anni da tali fatti?

Il peccato per Giovanni rappresenta il rifiuto libero da parte degli uomini di accogliere la parola di vita che Dio comunica all'uomo; è quel peccato che lega le persone a Satana principe della menzogna e dell'inganno.

Oggi tutti noi ci accorgiamo che viviamo in un contesto che quasi ci supera.

Accanto ai nostri peccati personali, sperimentiamo quasi l'impotenza davanti a sistemi, a volte peccaminosi, che ci sovrastano.

Per questo oggi il cristiano è chiamato ad un'azione profetica di annuncio e, a volte, di denuncia, per tutte le storture presenti in questo mondo.

Pensiamo ad un certo utilizzo della finanza, pensiamo al mondo intero diviso sempre di più in pochi ricchi e sempre più poveri, pensiamo anche ad un cattivo utilizzo del nostro ambiente.

Gesù è venuto proprio per eliminare quelle storture che, purtroppo, sembrano essere parte integrante del nostro vivere.

2) Giovanni riconosce in Gesù il Figlio di Dio perché ha veduto.

Quante volte siamo chiamati a compiere questa grande professione di fede!

Nel battesimo abbiamo recuperato la nostra figliolanza divina, però questo sentirci figli di Dio ci spinge a vedere la vita in modo nuovo.
E' la gioia del sentirsi amati da Dio e dagli altri.

E' la forza di credere alla bellezza di questo mondo, nonostante le difficoltà che prima abbiamo visto.

E' credere nella forza profetica di un Vangelo che dona il senso pieno al nostro esistere.

Sarebbe bello anche per noi poter proclamare che Gesù è veramente il Figlio di Dio, perché noi vediamo la Sua presenza in ogni occasione, in ogni incontro e, specialmente, quando partecipiamo alla Santa Messa.

Solo così il Battesimo ci ha toccati nel profondo del nostro cuore e possiamo rinascere dall'acqua e dallo Spirito Santo.

 

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