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TESTO Commento su Matteo 2,1-12

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Epifania del Signore (06/01/2011)

Vangelo: Mt 2,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,

non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:

da te infatti uscirà un capo

che sarà il pastore del mio popolo, Israele».

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

COMMENTO ALLE LETTURE

a cura di don Giampaolo Perugini

Quando avviene un terremoto, sia gli scienziati che studiano l'evento, sia i cronisti che comunicano la notizia, sono particolarmente interessati al suo EPICENTRO.

L'epicentro è il punto da cui si propagano le scosse sismiche, il luogo della superficie terrestre che sovrasta il punto in cui si è concentrata la massima energia del terremoto nelle profondità della terra (ipocentro).

Nel campo della medicina EPICARDIO è la membrana che riveste la superficie esterna del cuore, l'organo vitale che pulsa il sangue in tutte le parti del nostro corpo.

EPIFENOMENO è qualcosa che va insieme e consegue a un determinato fenomeno. Per esempio nel caso di un fuoco che arde, la luce o il calore che lo accompagna oppure il fumo che sprigiona sono i suoi epifenomeni.

EPIFANIA quindi - dal greco: èpi-phàinein = apparizione/manifestazione in superficie [della realtà più importante e profonda] - è il punto da cui si propaga l'energia dell'amore di Dio nel tempo e nella storia, il luogo e il momento in cui si concentra o si esprime sulla superficie terrestre la manifestazione visibile della realtà più profonda e inaccessibile di Dio.

L'Epifania è la luce e il calore che accompagna il fuoco del Natale, il mistero dell'Incarnazione del Verbo, cioè il fenomeno più straordinario che si possa verificare e sperimentare: Dio si rende visibile nell'umanità di Gesù. Il cuore di Dio pulsa d'amore nel cuore dell'uomo. L'infinito entra nel finito. La debolezza si riempie dell'onnipotenza. La vita immortale illumina e scalda la vita che era destinata a morire.
Il senso e l'importanza della festa dell'epifania

Così come quando si legge un romanzo o si assiste a un film dalla storia avvincente, non si vede l'ora di conoscere il finale... allo stesso modo, con la scena dei Magi che vengono per adorare Gesù bambino e si prostrano davanti a Lui riconoscendolo come Signore, si anticipa il finale nel bel mezzo della storia. Tutte le genti, di ogni lingua, razza, nazione, verranno da Gesù e lo riconosceranno come Re dell'universo e Salvatore dell'essere umano.

Tutti gli uomini che cercano la via, la verità, la vita, alla fine del loro lungo cammino la troveranno e la riconosceranno presente nell'umile figlio di Maria, della dinastia di Davide, nato a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode.

Tutte le persone che cercano il senso primo e ultimo delle cose, che hanno il coraggio d'incamminarsi attratte e guidate dalla propria conoscenza scientifica o dalla propria religione, troveranno in Cristo Gesù il culmine e la fonte di tutto ciò che esiste e davanti a Lui s'inginocchieranno provando un'incontenibile gioia.
personaggi a confronto: i Magi e il re Erode

1 I Magi non conoscono la Bibbia, non hanno avuto alcuna rivelazione da parte di Dio, ma scrutando e interpretando gli eventi della natura si sono accorti che sta accadendo qualcosa di straordinariamente importante, e si sono lasciati coinvolgere, si sono messi in gioco.

2 Erode conosce le antiche profezie ed è il re del popolo eletto, al quale Dio si è rivelato. Eppure non si accorge di nulla. Non ci può essere nulla d'importante per chi ritiene importante solo se stesso.

1 I Magi si sono messi alla ricerca, in cammino. Hanno lasciato qualche abitudine, qualche sicurezza. Hanno affrontato un lunghissimo, scomodo, faticoso viaggio.

2 Erode non cerca niente. Si trova seduto sul suo trono, nella comodità della sua reggia. Neanche quando capisce che i Magi hanno ragione si alza. Dice di tornare da lui a riferirgli. Non c'è nessun Dio da cercare fuori da qualche parte, quando lo si è già trovato nel proprio io e dentro il proprio orgoglio.
1 I Magi provarono una grandissima gioia.
2 Erode restò turbato.

1 I Magi si preoccupano solo di non perdere il privilegio di adorare il Re che è nato.

2 Erode è preoccupato di perdere i propri privilegi e di non essere più lui il solo Re.

1 I Magi trovano quello che hanno tanto desiderato e cercato. Videro il bambino e a Lui offrirono i propri doni.

2 Erode non troverà mai quel bambino e cercherà di ucciderlo facendo strage d'innocenti.
spunti per la nostra vita

• Nella nostra vita e nella nostra fede siamo in cammino o siamo fermi?

• Siamo disposti a scomodarci per cercare Gesù o stiamo pigramente bene con noi stessi?

• Cerchiamo la vita comoda o la vita buona? Cerchiamo di stare meglio o di fare meglio?

• Seguiamo la stella, cioè l'insegnamento della Chiesa, meditando gli eventi alla luce della Bibbia o seguiamo i nostri impulsi scegliendo in base ai soli sentimenti o magari affidandoci alla fortuna e alle predizioni dell'oroscopo?

• Siamo gioiosi oppure siamo turbati? Irradiamo pace o siamo nervosi e inquieti?

• Siamo impegnati a difendere il nostro potere e il nostro orgoglio o ci inginocchiamo dinanzi al Dio che abita ogni uomo (soprattutto il povero) per offrirgli ciò che abbiamo di prezioso?

Se non siamo come i Magi, prima o poi saremo come Erode.

Se non riconosciamo nell'umiltà di Dio la verità e la gioia del nostro essere uomini, prima o poi col nostro egoismo e la paura di perdere qualcosa - che si trasformeranno in rabbia - faremo strage d'innocenti.

Se non siamo capaci di incamminarci verso Gesù che vuole sempre nascere e manifestarsi nella nostra vita, lasciando per questo qualcosa dei nostri rigidi schemi, consolidate abitudini, presunte certezze, assolutizzate sicurezze, allora non lo incontreremo mai e non potremo mai sperimentare la gioia dei Magi e sperimentare il lieto fine della nostra vita.

Quando vedo un bambino e lo fisso negli occhi, rimango stupito della purezza e della bellezza, dell'infinito luminoso che vi scorgo dentro. Quando vedo un bambino e lui mi fa un sorriso io sperimento il paradiso in quell'innocenza, percepisco una manifestazione di Dio su questa terra e attraverso la gioia che mi dona lo sento entrare in me. Penso a Gesù bambino. Lo cerco e lo adoro nel mistero di questa liturgia.

Lasciamo stare per questo giorno la storiella magica della brutta Befana e, imitando i Magi, lasciamoci incantare dalla bellissima Epifania!

 

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