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TESTO Commento su Matteo 2,13-15.19-23

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Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno A) (26/12/2010)

Vangelo: Mt 2,13-15.19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 2,13-15.19-23

13I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.

19Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». 21Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. 22Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea 23e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Come ogni anno la prima domenica dopo la festa del Natale, la Chiesa celebra la Santa Famiglia. È una festa importante e per me molto bella, in quanto specie in questa Domenica tutti insieme possiamo dire grazie a Gesù per le nostre famiglie, pregare per loro e, anche se divise o in un momento difficile, sappiamo che i nostri genitori ci saranno sempre e per qualsiasi cosa.

Pensate dunque quale compito Dio ha affidato a Maria e Giuseppe: essere i genitori di Gesù! Loro, Maria e Giuseppe dovevano insegnare a Gesù, il Figlio di Dio, a parlare, a fare i primi passi, a tenere in mano una matita e tantissime altre cose, ma soprattutto proteggerlo da chi non era così felice della sua venuta!

Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato, ci mostra quanto è stato faticoso prendersi cura di Gesù, fin dalla nascita. Ma Maria e Giuseppe erano soli in questo compito? E no, non sono soli c'è qualcuno che li guida e li avverte dei pericoli imminenti. Chi è interessato a loro? Dio Padre naturalmente, che aveva a cuore la vita di Gesù a tal punto da avere scelto con molta cura a chi affidarlo! Infatti se riflettiamo bene, quante persone avrebbero seguito gli ammonimenti che Dio dava attraverso i sogni?! Solo chi come Maria e Giuseppe avevano il cuore aperto e sensibile a cogliere tutti i segnali, avvertimenti che Dio mandava loro! Questo brano del Vangelo mi piace perché al centro c'è Giuseppe, è lui il destinatario dei messaggi di Dio, è a lui che Dio chiede di potare in salvo Gesù dal cattivo re Erode. Se sfogliate ancora il Vangelo di Matteo vi accorgere che poi di Giuseppe non se ne parla più. Giuseppe in qualche modo assolve al compito datogli da Dio: portare in salvo il Figlio di Dio.

E già dei papà se ne parla sempre poco; forse perché lavorano tanto e trascorrono poco tempo con i loro bambini o forse perché sono quelli che danno le regole e spesso i bambini sentono troppo duri, severi! Proprio come succedeva al papà di Gianni, un mio piccolo amico che aveva tanta difficoltà a restare concentrato per lungo tempo e il momento dei compiti a casa era difficile; nessuno tranne papà Fernando riusciva ad aiutarlo. A volte però Fernando si arrabbiava con Gianni e usava parole che non avrebbe voluto, alzava la voce ...

Anche il papà di Jonathan, un bambino adottato che aveva perso i genitori appena nato, aveva questo problema. Toccava sempre a lui aiutarlo nei compiti a casa e Jonathan proprio non capiva l'importanza di andare a scuola. Così Francesco, suo padre, strillava spesso. Purtroppo entrambi i papà non ottenevano i risultati voluti, cioè passare un po' di tempo con i loro figli in armonia e serenità. Entrambi fecero un brutto sogno: che i propri figli da grandi li odiavano e non amavano stare con loro! Capirono così che potevano cambiare metodo e magari spiegare ai loro bambini la bellezza di ciò che facevano. Pensate che Fernando inventò una filastrocca per aiutare Gianni a memorizzare le tabelline e Francesco per Jonathan creò un gioco con ricchi premi che riuscivano a motivare Jonathan allo studio!

Insomma ai nostri papà a volte tocca la parte dei duri, però loro come Giuseppe, hanno un aiutante speciale che li guida dall'alto: Dio, che essendo il papà di tutti può aiutarli sempre!

Dio non dimentica neppure quanti una famiglia l'hanno persa o le famiglie che non possono vivere insieme, a causa del lavoro o di guerre...

Insieme oggi possiamo fare un minuto di silenzio e ringraziare per i nostri genitori e per il loro "aiutante" speciale e affidare a Dio tutte le persone che vivono lontane dai loro cari.

Commento a cura di Antonella Stolfi

 

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