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TESTO Gerusalemme, il tuo re viene a te mite

Ileana Mortari - rito ambrosiano  

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IV domenica T. Avvento (Anno A) (05/12/2010)

Vangelo: Mt 21,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 21,1-9

1Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. 3E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». 4Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

5Dite alla figlia di Sion:

Ecco, a te viene il tuo re,

mite, seduto su un’asina

e su un puledro, figlio di una bestia da soma.

6I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. 9La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava:

«Osanna al figlio di Davide!

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Osanna nel più alto dei cieli!».

Nella 4° domenica di Avvento (nuovo rito ambrosiano) si legge il vangelo dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, rispettivamente nelle redazioni di Matteo (anno A), Marco (anno B) e Luca (anno C), i tre vangeli cosiddetti "sinottici", perché - avendo un'impostazione simile - possono essere scritti su tre colonne affiancate, così da coglierne i rispettivi testi con un sol colpo d'occhio (dal greco "syn-opsis"). Questo li distingue radicalmente dal 4° vangelo (secondo Giovanni), ma anche al loro interno non mancano significative differenze e parti proprie a ciascuno.

Ne consegue una grande ricchezza e una più ampia disponibilità della Parola di Dio, ragion per cui la Chiesa delle origini scelse di mantenere i quattro vangeli così come sono senza conglobarli.

Ma perché leggere il vangelo dell'ingresso in Gerusalemme (liturgicamente collocato nella festa delle Palme, che precede immediatamente la Passione e la Pasqua) in una domenica che prepara al Natale?

La scelta si inquadra nella particolare attenzione conferita nelle prime tre domeniche dell'Avvento ambrosiano al momento escatologico dei discorsi e della missione di Gesù; nei tre vangeli, alla vigilia della Sua Passione, il Nazareno pronuncia infatti un ampio discorso sugli ultimi tempi di Israele e della storia in generale e l'ingresso nella Città Santa è l'unico momento della sua vita in cui Egli viene esplicitamente e pubblicamente riconosciuto come l'Atteso di Israele, inviato dal Padre a compiere il Regno; "è anche la parte centrale del tema escatologico: il Messia che entra nella città regale mostra la fedeltà di Dio alle antiche promesse ed anticipa il giudizio di condanna che chiude un'epoca ormai superata" (Ravasi).

Gesù però non si dimostrerà quel Re Messia trionfante, glorioso e vittorioso, che la gente si aspettava, e quindi, appena pochi giorni dopo, la stessa folla che ora acclama Gesù mentre entra in Gerusalemme e lo riconosce profeta, griderà al contrario la sua condanna!

E' a questo proposito che si colloca il contributo originale di Matteo, che, dei quattro evangelisti, è certamente quello che più utilizza e cita il Primo Testamento, spesso in una forma letteraria a lui propria, detta "citazione di adempimento o a commento"; lo vediamo anche nel vangelo odierno: "Ora questo - la preparazione dell'asina per l'ingresso di Gesù in città - avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: Dite alla figlia di Sion (cioè Gerusalemme): Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma." (vv.4-5) I riferimenti del Primo Testamento sono rispettivamente Isaia 62, 11 e Zaccaria 9, 9.

Le citazioni del vangelo matteano scandiscono passo passo tutta la vita del Signore, a partire dalla concezione verginale, fino allo spargimento di sangue sulla croce, in modo da comporre nell'insieme una sorta di "vita di Gesù" tratta dalle profezie; questo perché Matteo guarda alla Bibbia come alla Parola di Dio certa e assoluta, che sicuramente si realizza nella storia, e anche perché la sua comunità (a differenza di quelle di Marco e Luca) è costituita da giudeo-cristiani, che dovevano essere aiutati a compiere il passaggio dall'Antica alla Nuova Alleanza.

Il momento ora vissuto da Gesù, e preannunziato dai profeti Isaia e Zaccaria, è dunque quello del suo ingresso trionfale nella città che è il centro ufficiale della religione ebraica, accolto dalla folla numerosissima con gesti di omaggio regale e con un canto processionale costituito ancora da passi della Bibbia, tratti dal salmo 117/8 (per il significato di "Osanna" si veda il commento di Marco 11,1-10, 2° domen. Avvento ambrosiano B).

Si tratta dunque della celebrazione solenne dell'avvento del Messia, il quale farà la volontà di Dio, realizzando sì le profezie, ma in modo molto diverso dalle aspettative generali, e peraltro previsto dalle stesse Scritture profetiche.

Noi viviamo in un tempo ormai lontano da quello dei Gerolosimitani di allora, soprattutto siamo consapevoli del paradossale Messianismo di Gesù, realizzatosi ad un tempo nella sofferenza della Croce e nella gloria della Resurrezione, e ad ogni anno la Liturgia dell'Avvento ci richiama con forza al fatto che, se Gesù è venuto, non lo è per una sola volta!

Molto opportunamente il grande S.Bernardo di Chiaravalle, cistercense (1090-1153), dice in un suo discorso sull'Avvento:

"Noi conosciamo una triplice venuta del Signore. Nella prima il Verbo fu visto sulla terra e si intrattenne con gli uomini, quando, come egli stesso afferma, lo videro e lo odiarono. Nell'ultima venuta "ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!" (Luca 3,6). Occulta è invece la venuta intermedia, in cui solo gli eletti lo vedono entro se stessi, e le loro anime ne sono salvate........... Se conserverai la Parola di Dio, non c'è dubbio che tu pure sarai conservato da essa. Verrà a te il Figlio con il Padre, verrà il grande Profeta che rinnoverà Gerusalemme e farà nuove tutte le cose.....Come il vecchio Adamo si diffuse per tutto l'uomo occupandolo interamente, così ora lo occupi interamente Cristo, che tutto l'ha creato, tutto l'ha redento e tutto lo glorificherà."

 

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