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TESTO Sull'attenti!

don Giovanni Berti

I Domenica di Avvento (Anno A) (28/11/2010)

Vangelo: Mt 24,37-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

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Aaa-ttenti!

E' il grido del comandante al plotone di militari al momento dell'alzabandiera. Tutti si mettono diritti in atteggiamento pronto e non rilassato.

Qualche mattina, in appoggio al cappellano militare, vado a celebrare messa in una delle caserme di Verona, e assisto con tutto il personale composto da ufficiali, sottoufficiali e soldati semplici, al momento dell'alzabandiera che apre la giornata di lavoro. Non conosco molto il mondo militare, dato che, con l'ordinazione sacerdotale, a suo tempo sono stato dispensato dall'anno di leva. Ci capito qualche volta adesso, come ospite, e così imparo a conoscerne le persone e la vita.

Leggendo il Vangelo di questa domenica, la prima che apre il periodo di Avvento verso il Natale, mi è proprio venuto in mente quel "aaa-ttenti!" del cortile della caserma. Anche Gesù vuole metterci sull'attenti. Ci vuole pronti e non rilassati, non solo in questo periodo di avvento, ma come atteggiamento di fondo del nostro cammino cristiano.

Mentre come cristiani stiamo per celebrare l'inizio dell'Era cristiana (la Nascita di Gesù), il Vangelo ci ricorda la fine di ogni cosa. Ci viene messo davanti il punto di arrivo della Storia umana: Gesù!

Ancora lui! E' lui il principio di tutto, e l'evangelista Giovanni nel suo vangelo (che viene letto il mattino di Natale) ce lo presenta proprio così: "in principio era il Verbo...". E Gesù è anche alla fine di tutto, il punto di arrivo della storia universale e della nostra storia personale.

Noi viviamo in questa "terra di mezzo", che è la vita che viviamo adesso, così travagliata e piena di motivi per farci dubitare sia dell'origine che del fine.

E' facile credere di essere soli e di non aver altro scopo nella vita che i piccoli obiettivi personali. Tutto attorno (e anche dentro di noi...) sembra dirci che in fondo siamo soli e che non vale la pena di credere in Dio e nella sua presenza nel mondo con Gesù. Ci sono poi vicende personali che davvero ci tolgono sia speranza nel futuro che memoria nel passato: non siamo amati da Dio e mai lui ci verrà incontro.
Ecco allora il grido "Aaa-ttenti!" di questo Vangelo!

"Tenetevi pronti" dice Gesù ad ogni singolo uomo. Lo dice a me che leggo questo Vangelo e che lo prego con altri in Chiesa. E attraverso di me cristiano Gesù lo dice a tanti che non lo conoscono.

Non è una minaccia quella che Gesù pronuncia oggi. La venuta del Figlio dell'uomo, così come è detto nella pagina dell'evangelista Matteo, non è mai definibile nei tempi e nei modi, ma è certa.

Non importa sapere quando e come Dio si ripresenta nella storia, ma è importante sapere che la storia non gira a vuoto e senza senso. Stiamo attenti dunque, e non lasciamoci piegare dal pessimismo e dal senso dell'abbandono.

La prima lettura di questa domenica ci presenta un mondo ideale, quasi fin troppo bello. E' il mondo che Dio ha in mente dove gli uomini di tutte le genti:
"...spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un'altra nazione,
non impareranno più l'arte della guerra..." (Isaia 2,1-5)
Questo mondo non è un falso ideale.

Non pieghiamoci nel pessimismo! Gesù, con la sua venuta nella storia, ha inaugurato questo mondo! Noi viviamo nel tempo della sua realizzazione, anche se non sembra, anche se la guerre e le violenze umane sembrano distruggere quell'ideale.
Stiamo attenti e pronti!
E facciamo coraggio a chiunque incontriamo.
"Aaa-tenti!"...

E verrà il tempo futuro nel quale Dio, nel suo abbraccio eterno dirà con voce di Padre a tutti gli uomini "rii-poso!"

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