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TESTO Non temere

don Roberto Seregni  

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (08/12/2010)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

In quel tempo, 26l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

A metà del nostro cammino di Avvento, la liturgia sapiente della Chiesa ci invita ad una sosta in compagnia di Maria. Lei, donna dell'attesa e dell'accoglienza, è modello del discepolo che si prepara alla venuta del Signore.

La solennità dell'Immacolata è un invito forte a mettere al centro della nostra riflessione la grazia di Dio.

Se Maria può accogliere la vocazione di madre del Messia, non è certo per i meriti acquisiti sul campo di battaglia, ma per il progetto d'amore di Dio. L'angelo la saluta come "piena di grazia" e non come "piena di meriti".

Al centro c'è il gratis di Dio nel quale "tutto è possibile".

E' un gratis che sorprende. E' un progetto d'amore che scardina i nostri canoni e i nostri parametri di valutazione. Dio sceglie l'insignificante Nazareth, e non una grande e ricca capitale; sceglie la piccola Maria, e non la figlia di un grande condottiero; sceglie il falegname Giuseppe, e non un importante uomo d'affari.

E' una logica che attraversa tutta la Scrittura Sacra. Le chiamate di Dio sovvertono le attese e non prevedono addestramento. La Sua Parola lancia i prescelti nella storia con la forza della Sua grazia.

Anche in noi è all'opera la delicata potenza della Sua misericordia. Anche in noi è possibile il miracolo della novità. Non siamo condannati ai nostri errori, non siamo blindati alle nostre povertà. La grazia di Dio, se glielo permettiamo, ci lancia su sentieri nuovi e promettenti.

Questa sosta in compagnia di Maria ci ricorda che davanti a Dio non dobbiamo essere i migliori, gli splendidi, i primi della classe; che almeno davanti a Lui non contano né le carte di credito, né i titoli di studio o gli amici influenti. Davanti a Dio conta l'amore, l'umiltà, la disponibilità a lasciarsi plasmare e riplasmare dalla Sua mano. Come oggi ci ricorda Maria, davanti a Dio conta la docilità alla Parola che ci porta ad allentare la presa, a perdere il controllo, a lasciarci portare dal soffio dello Spirito.

L'esempio di Maria è un antibiotico potente contro il terribile virus della sedentarietà della vita cristiana.
"Non temere", dice l'angelo a Maria e a ciascuno di noi.
Non temere di offrire gratis quel perdono tanto atteso.
Non temere di rispondere con l'amore all'indifferenza.

Non temere di ricominciare da capo: tu non sei i tuoi errori.

Non temere nel donarti con il tuo "Sì" a chi ti ama e ti attende.

Non temere perché il Signore è con te e nessuno potrà rapirti dalla Sua mano (cfr. Gv 10,29).

don Roberto Seregni
robertoseregni@libero.it

 

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