TESTO Commento su Luca 7,18b-23
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Mercoledì della III settimana di Avvento (16/12/2009)
Vangelo: Lc 7,18b-23
È talmente diverso, Dio, da ciò che immaginiamo, talmente destabilizzante la sua presenza, originale, inattesa, che anche un profeta come Giovanni resta spiazzato. Giovanni nasce e cresce con un'unica missione: preparare la strada al Messia, annunciare la sua venuta, scuotere Israele perché non perda questa ultima, definitiva chiamata. E invece. Gesù contraddice l'idea di Messia che anche Giovanni si è fatta: non viene per tagliare l'albero, né per gettare nel fuoco la pula, né per dividere i buoni dai cattivi. Un malconcio Battista, dalle carceri di Macheronte, manda un proprio discepolo a chiedere a Gesù: sei veramente tu? Anche noi, spesso, siamo colti da questo dubbio: è davvero Gesù colui che ci salverà o dobbiamo aspettarne un altro? La risposta di Gesù è un invito alla fede, a spalancare lo sguardo interiore, a riconoscere i segni della presenza di Dio nella sua vita. Dio non è mai evidente, amici, non è mai palese, non è mai come lo vorremmo. E solo se sappiamo aprire il nostro sguardo lo possiamo riconoscere. Animo, cercatori di Dio, che aspettate la salvezza, non dobbiamo aspettare nessun altro Messia, solo riconoscerlo nell'oggi che ci è donato.